Mantova, crescono le assunzioni ma la stabilità resta un miraggio

MANTOVA – L’Osservatorio Mercato del Lavoro della Provincia di Mantova ha pubblicato un’anteprima dei dati relativi al 2024, che mostrano una crescita generale del mercato del lavoro rispetto all’anno precedente, con l’eccezione delle trasformazioni dei contratti da tempo determinato a tempo indeterminato.

L’analisi dell’andamento mensile degli avviamenti e delle cessazioni rivela un saldo positivo (più avviamenti che cessazioni) nella prima metà dell’anno. Tuttavia, nella seconda metà si registra un peggioramento, con picchi negativi in agosto e dicembre. Questo andamento è influenzato da fattori come la chiusura dell’anno fiscale, che porta le aziende a limitare le nuove assunzioni, e la scadenza di molti contratti a termine, che si concentrano a fine anno e durante il periodo di chiusure estive.

Il settore del Commercio e dei Servizi si conferma il principale motore dell’occupazione, assorbendo il 61% degli avviamenti totali. Per quanto riguarda le tipologie contrattuali, il tempo determinato rimane prevalente, con 36.554 avviamenti, mentre i contratti a tempo indeterminato si attestano a 10.072.

“Nel terzo quadrimestre del 2024, i dati sull’occupazione nella provincia di Mantova evidenziano una crescita del mercato del lavoro, pur con alcune criticità, in particolare per quanto riguarda le trasformazioni a tempo indeterminato”, commenta Maria Paola Salvarani, consigliera provinciale con delega alle Politiche del lavoro e formazione. “Il saldo positivo tra avviamenti e cessazioni nella prima metà dell’anno è un segnale incoraggiante di vitalità del tessuto economico e di fiducia delle imprese. È importante sottolineare che il 35% di chi ha presentato una dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro è under 30: è quindi fondamentale investire nell’orientamento dei giovani, e la Provincia di Mantova è impegnata a fornire agli istituti superiori gli strumenti per supportarli nella ricerca attiva di lavoro. Nonostante la crescita, è necessario intervenire su aspetti strutturali come la stabilizzazione dei contratti a termine e sostenere i settori in difficoltà, cruciali per l’economia provinciale. Sarà inoltre fondamentale monitorare attentamente i settori più in crisi, per promuovere interventi mirati”.

Focus sul terzo quadrimestre 2024

Le comunicazioni obbligatorie relative al terzo quadrimestre 2024 sono state 68.265, di cui il 37% relative ad avviamenti, il 41% a cessazioni e il 22% a proroghe e trasformazioni. L’andamento è in linea con gli anni precedenti, con un picco di cessazioni a dicembre. Rispetto al secondo quadrimestre del 2023, si registra un aumento del 4% delle proroghe. Nel terzo quadrimestre 2024, il 53% delle nuove assunzioni ha riguardato donne, e la fascia d’età 15-29 anni è quella con il maggior numero di avviamenti, seguita dalla fascia 30-39. Rispetto al 2023, si registra un leggero calo degli avviamenti (1-2%) in tutte le fasce d’età. Il settore Commercio e Servizi si conferma leader, con il 70% delle assunzioni nel terzo quadrimestre 2024. Rispetto all’anno precedente, le Costruzioni sono in calo del 10%, l’Agricoltura è in crescita del 4%, mentre Industria e Commercio e Servizi rimangono stabili. I contratti precari e flessibili rappresentano il 78% del totale, mentre quelli permanenti sono solo il 22%. Nel 2024 si registra un calo del 4% dei contratti a tempo indeterminato, mentre l’apprendistato è stabile e il tempo determinato cala del 2%. In aumento del 9% i contratti di somministrazione.

Dichiarazioni di immediata disponibilità al lavoro (DID)

Nel terzo quadrimestre 2024, le DID sono state 1.995, in calo del 3% rispetto al 2023. Il 51% delle DID sono state presentate da donne, e il 35% da giovani sotto i 30 anni. Il 72% delle richieste proviene da cittadini italiani. Il Centro per l’Impiego di Mantova ha registrato il maggior numero di DID (41%), seguito da Castiglione delle Stiviere (27%), Suzzara (15%), Viadana (12%) e Ostiglia (il minor numero). Nel complesso, il mercato del lavoro mantovano nel terzo quadrimestre 2024 è sostanzialmente stabile rispetto al 2023, con un aumento delle proroghe (+4%) e un leggero calo degli avviamenti, ad eccezione dei contratti di somministrazione, che sono in controtendenza.