Mirko, Gianbattista e Roberto: tre musicisti mantovani sul palco di Palazzo Te con Il Volo

MANTOVA – Tre musicisti mantovani saliranno sul grande palco dell’Esedra di Palazzo Te insieme a Il Volo l’8, il 10 e l’11 maggio. Si tratta di Mirko Campagnola, percussionista 25enne di Marmirolo, Gianbattista Ditano, trombonista di 45 anni di Medole e Roberto Micheli, cornista 54enne di Castellaro Lagusello.

Per i tre strumentisti mantovani non sarà la prima esibizione insieme a Il Volo. Nel contesto dell’Orchestra della Franciacorta, l’ensemble che accompagna i tre tenori dal vivo, Campagnola, Ditano e Micheli sono stati protagonisti di diverse date, tra cui quelle dello scorso anno all’Arena di Verona, di fronte a 20mila persone e alle telecamere della televisione. Le tre date a Palazzo Te rappresenteranno però la prima volta in cui “giocheranno in casa”, e non sarà come le altre volte: “suonare all’Arena è un sogno che ho realizzato, ma per me che sono mantovano e orgoglioso di esserlo esibirmi a Mantova con una produzione di questo tipo è un’emozione immensa – racconta Mirko – siamo ormai al termine delle numerose prove in vista dei concerti e da martedì scorso abbiamo iniziato a suonare proprio sul palco dell’Esedra“.

L’esperienza con Il Volo, racconta Campagnola, è particolare per il tipo di musica che viene richiesto di suonare: “veniamo tutti e tre dal Conservatorio, che ha un approccio prettamente classico. Qui ci cimentiamo con qualcosa di diverso: ci sono brani sinfonici e altri con approcci completamente diversi, tantissime cover di canzoni molto conosciute. Suonando su palchi di dimensioni megagalattiche, con 60 musicisti e 40 coristi, siamo tutti microfonati e abbiamo in cuffia i suoni dell’orchestra. Inevitabile, se pensi che sul palco mi trovo anche a venti metri di distanza dal violino”.

L’avventura di Mirko Campagnola nel mondo della musica inizia all’età di 6 anni quando, su impulso della sorella Maela, inizia a suonare la batteria. Di lì a breve mamma Antonella lo iscrive a una scuola di musica e inizia il lungo percorso che, a 14 anni, lo porterà a intraprendere i lunghi studi al Conservatorio di Mantova, “un’esperienza – racconta – che mi ha portato a vivere la musica come il mio lavoro principale. Per me la musica non è tutto, ma quasi. Faccio una cinquantina di concerti l’anno, ho suonato con il Coro Livia D’Arco, a fine estate sarò al Vittoriale di Gardone Riviera con un progetto di Beppe Carletti dei Nomadi. Una collaborazione significativa è quella con la Banda Faber di Brescia, con cui reinterpretiamo il repertorio cantautorale italiano”.

Tra le numerose esperienze di Campagnola figura anche quella televisiva a X-Factor, sempre con l’Orchestra della Franciacorta, che l’anno scorso accompagnava i semifinalisti di quella edizione nelle rispettive esibizioni: “i concorrenti cantavano un pezzo ciascuno con l’orchestra. C’è un mondo incredibile dietro a quello che si vede in tv, eravamo issati ognuno su una pedana sospesa per aria a 5-6 metri di altezza”.

Il mondo delle percussioni abbraccia molti strumenti: “il mio preferito – racconta Mirko – sono i piatti sinfonici, che hanno un ruolo importante ad esempio nella Carmen. Quando è capitato di suonarla con Il Volo è stato un momento che non dimenticherò mai. Avevo in mano i piatti che mi erano stati regalati dalla mia famiglia“. A giorni il trittico di concerti a Palazzo Te con Il Volo: “con chi mi piacerebbe esibirmi dal vivo in futuro? Domanda difficile, ma se devo fare un nome dico Jovanotti. Mi dà l’idea di dare molta importanza all’aspetto musicale, compreso quello delle percussioni”.