Muore di tubercolosi al Poma, allarme nel Mantovano: accertamenti sui contatti più stretti

GOITO – Un caso di morte per tubercolosi fa tornare l’allerta nel Mantovano. Domenica sera, come si legge sull’edizione odierna de La Voce di Mantova, un cittadino indiano di poco più di quarant’anni residente a Goito è deceduto all’interno del reparto di Terapia Intensiva dell’Ospedale “Carlo Poma”, dove si trovava ricoverato da alcuni giorni.

La diagnosi non ha lasciato dubbi: a causare la morte dell’uomo è la Tbc, motivo per cui sono stati attivati i protocolli previsti in questo genere di situazione: la salma è stata chiusa ermeticamente, con una procedura che ricorda i tempi dell’emergenza Covid, mentre ai parenti più stretti dell’uomo sono stati effettuati i prelievi di sangue necessari per capire se anche loro abbiano contratto il batterio, molto contagioso e potenzialmente mortale, i cui tempi di incubazione possono protrarsi anche per diversi anni.

Tutt’altro che improbabile è dunque l’ipotesi che l’uomo abbia contratto il batterio circa un anno e mezzo fa, quando si è recato per l’ultima volta in India, dove tuttora vivono la moglie e i figli. La diffusione della malattia, infatti, può avvenire soltanto attraverso la trasmissione da parte di soggetti che ne siano portatori attivi. Con 1,8 milioni di casi all’anno, l’India è il Paese del mondo che fa registrare il numero più alto di infezioni. La Tbc polmonare provoca due milioni di decessi all’anno.