MANTOVA – Soluzioni per il degrado causato dai negozi sfitti: c’è anche questo argomento tra i 12 punti del Comitato Civico Mantova Viva.
Secondo il comitato esistono strategie reali attuate in altre realtà urbane che sono d’esempio per affrontare emergenze che imbruttiscono l’immagine complessiva della nostra comunità, in piena contraddizione con la retorica della vivibilità per i residenti e di una forza attrattiva per i turisti che sono una risorsa importante.
E se alla basa c’è il cambiamento di gusti, modi e costumi per contrastare il commercio su internet potrebbe essere quella di valorizzare i “temporary shop”, con esempi tangibili nel Trentino e in Val d’Aosta, cioè negozi aperti a tempo per determinate vendite straordinarie. Se poi lo smercio funziona, qualcuno di questi esercizi potrebbe anche stabilizzarsi.
In Trentino si ammettono attività a 360°, dai negozi temporanei alle produzioni tipiche e design, dagli spazi dimostrativi, ai makers e artigiani, fino alla promozione di associazioni o realtà commerciali, degustazione di prodotti locali, attività culturali e artistiche e perfino scuole.
“La battaglia contro lo squallore di certe vie con negozi sbarrati e vetrine oscurate è da combattere nel nome del decoro e della bellezza – commenta Sergio Olievieri, presidente del Comitato – ma anche come leva per l’economia locale. Idem per la selva di capannoni sfittì e cadenti per non dire delle fabbriche abbandonate, compresi certi immobili pubblici delle aree periferiche, da quelli storici a quelli costruiti anni fa che sono una desolazione”.