“Nell’oro impressa”, le antiche monete mantovane ritornano a Palazzo Ducale

MANTOVA – Aprirà questa sera dalle 19.30 alle 23.15 e poi da domani nei consueti orari di apertura del museo, negli spazi dell’appartamento della Rustica di Palazzo Ducale, l’esposizione numismatica “Nell’oro impressa – L’immagine dei Gonzaga nelle monete e medaglie della collezione di Banca Monte dei Paschi di Siena”. Una collezione straordinaria, formata da beni appartenuti a Giulio Superti Furga di Canneto sull’Oglio, al notaio Ermanno Casero di Milano e, soprattutto, al nobile mantovano Alessandro Magnaguti e comprendente ben 632 pezzi che spaziano dal XII al XVIII secolo. La vastissima collezione di Banca Mps viene letta nel suo significato storico e anche sociale, grazie a una serie di reperti che le vengono accostati a memoria del sistema bancario rinascimentale e della nascita dei Monti di Pietà, ma anche con la finalità di inquadrare e contestualizzare storicamente i materiali. Per questa ragione, l’esposizione stabile è completata da numerosi pezzi in prestito temporaneo: conî e punzoni, provini per l’oro, bilancia e strumenti del cambiavalute, concessi dai Musei Civici di Mantova, dall’Archivio di Stato di Mantova e dalla Galleria Estense di Modena e da alcune collezioni private.

L’iniziativa nasce dall’accordo tra il Palazzo Ducale di Mantova e Banca Monte dei Paschi di Siena che ha concesso in comodato gratuito al Museo la sua eccezionale raccolta di antiche monete e medaglie di Mantova e dei Gonzaga, con il sostegno della Fondazione Banca Agricola Mantovana. La collezione, seconda solo a quella formata dal re d’Italia Vittorio Emanuele III, sarà esposta al pubblico da questa sera in alcuni ambienti dell’appartamento della Rustica, una fabbrica iniziata da Giulio Romano, il quale le diede la sua veste architettonica, e completata nelle decorazioni interne sotto la direzione di Giovan Battista Bertani, negli anni Sessanta del XVI secolo.

La collezione di Banca Mps abbraccia sette secoli di storia mantovana e l’inedito allestimento vuole proporre una chiave interpretativa che lega monete e medaglie all’edificio, alle sue decorazioni e soprattutto alla storia di Mantova. I materiali esposti, nella scelta presentata da Massimo Rossi, prendono avvio dalle prime monete mantovane esistenti, della metà del XII secolo: monete di non grande qualità esecutiva, ma di grande significato, poiché – benché coniate dal vescovo – presentano l’immagine di Virgilio come nume tutelare della città, laddove i Comuni italiani ostentavano i loro santi patroni.

I Gonzaga, con la presa del potere del 1328, iniziarono una nuova monetazione, che trovò il suo massimo sviluppo poco dopo la metà del Quattrocento, quando la moneta divenne un oggetto di altissima qualità esecutiva, con rimandi alla classicità apprezzabili, anche nei profili dei marchesi di Mantova. Intorno al 1440, inoltre, il Pisanello iniziò a fondere le prime medaglie italiane, di cui troviamo alcuni esempi nella raccolta. Nel Cinquecento, le monete coniate a Mantova raggiunsero un apice qualitativo riconosciuto in tutta Europa, nonostante esse non fossero immediatamente spendibili fuori dal marchesato, poi ducato, dei Gonzaga. Le monete mostrano una ricchezza di temi, che presentano, oltre a soggetti sacri e devozionali, stemmi araldici, imprese e in seguito anche immagini di animali, come i cani tanto amati dai Gonzaga. La raccolta presenta però anche diverse curiosità, come le monete ossidionali, coniate in materiali poveri (cuoio, piombo) durante il terribile assedio del 1630-1631, e assolute rarità, come le Dodici Doppie del 1614 di Ferdinando Gonzaga: una moneta d’oro del peso di quasi un etto, esemplare unico al mondo.

“Parliamo anzitutto del riallestimento di una parte del Palazzo che viene riaperta al pubblico – afferma Stefano L’Occaso, direttore del Ducale – dopo restauri importanti, perciò si tratta di una crescita del percorso espositivo e di visita. L’allestimento non grava sul biglietto di ingresso perché è un’aggiunta rispetto all’offerta ordinaria di Palazzo Ducale. E’ conformato come un allestimento stabile e con all’interno anche un’esposizione temporanea. L’allestimento stabile riguarda per il momento una selezione di 632 pezzi fra i 2.184 in comodato gratuito dalla banca Monte dei Paschi di Siena, che raccoglie la straordinaria collezione che è principalmente quella di Magnaguti, ma anche Superti Furga e Casero, di proprietà prima della Fondazione Bam e oggi di Mps. Una collezione che abbraccia tutta la storia della monetazione mantovana dalla metà del 12° secolo fino al declino della dinastia gonzaghesca, e poi prosegue anche oltre in epoca asburgica e fino alla soglia dell’Unità d’Italia. Una collezione straordinaria per quantità e per qualità, che ci permette di presentare un vero e proprio racconto storico: abbiamo infatti voluto privilegiare una chiave di lettura storica anziché puramente numismatica”.

“Siamo orgogliosi di poter condividere questa preziosa collezione delle monete Magnaguti-Casero – commenta Cristina Delforno, direttore territoriale per Mps sulla sede di Mantova – che contribuiscono sicuramente ad andare ad arricchire quella che è la bellezza del museo di Palazzo Ducale, che ha un patrimonio artistico e culturale di notevole interesse. Per noi il territorio mantovano è sempre stato strategico ed è importante continuare a sostenere il tessuto economico, culturale e sociale”.