Omicidio Suzzara, investigatori alla ricerca dell’arma del delitto

SUZZARA – Sarà l’autopsia, disposta per domani, a fare luce sui punti ancora oscuri nell’omicidio di Francesco Capuano, il 79enne ex bidello ucciso a colpi di pistola lunedì scorso a bordo della sua Fiat Panda, nel box auto dell’abitazione in cui viveva in via Biolcheria 13 a Suzzara.

L’autopsia stabilirà con quanti colpi alla testa l’uomo è stato ucciso. Intanto proseguono le indagini da parte dei carabinieri del Nucleo Investigativo insieme ai militari della Compagnia di Gonzaga. Oltre alle indagini sui familiari e sulle amicizie del 79enne, le maggiori attenzioni sono rivolte sulla ricerca dell’arma usata dall’omicida. Durante il sopralluogo effettuato dai carabinieri intorno all’area del delitto sono stati perlustrati tombini, siepi, fossati, anfratti, con esito negativo. Nel giorno dell’omicidio un’équipe al femminile di medicina legale ha effettuato accurati accertamenti sulla salma di Capuano.

Resta il mistero dei bossoli, che a una prima ispezione non sarebbero stati trovati, e resta da capire se l’assassino abbia usato una pistola con silenziatore dato che nessuno dei condomini del residence “Campo Verde 1”, dove abitava il pensionato ucciso, ha sentito nulla nonostante il fatto di sangue sia avvenuto nel corridoio del sottopasso che ospita vari box auto. Gli spari, di logica, avrebbero dovuto provocare un certo rimbombo. L’assenza di telecamere di sorveglianza nel garage complica poi il lavoro degli inquirenti.
Probabile che a breve, per poter acquisire ulteriori elementi, possano arrivare i Ris di Parma per effettuare sofisticate indagini su tracce biologiche, oltre che rilievi balistici.