Operai specializzati introvabili: nel Mantovano 1 colloquio su 2 va deserto

Gli operai specializzati sono introvabili in tutta Italia e il Mantovano non fa eccezione: su 8.910 previsioni di assunzioni la difficoltà a reperire le figure che servono è stimato intorno al 52.3%, vale a dire che 1 colloquio su due potrebbe andare deserto. Sono questi i dati relativi alla nostra provincia relativi al 2024 analizzati dalla CGIA di Mestre, sul report di Unioncamere-Ministero del Lavoro (Sistema informativo Excelsior 2024 e aggiornamenti per agosto-ottobre 2025).

A livello nazionale in 4 casi su 10 la selezione non è andata a buon fine perchè al colloquio non si è presentato nessuno. Il mercato del lavoro italiano continua a soffrire una carenza strutturale di operai specializzati. Nel 2024, su 5,5 milioni di nuovi ingressi previsti, quasi 840 mila (pari al 15% del totale) hanno riguardato queste figure professionali. Tuttavia, per le imprese il reperimento si è rivelato estremamente complicato: nel 63,8% dei casi gli imprenditori hanno segnalato difficoltà significative e, anche quando la ricerca si è conclusa positivamente, l’attesa media per individuare un candidato idoneo è stata di quasi cinque mesi.
Nessun’altra categoria ha mostrato criticità paragonabili: la selezione di operai specializzati è risultata più difficile e lunga rispetto a quella di professioni tecniche, dirigenti, impiegati, conduttori di impianti e personale qualificato nei servizi.

 

LE CAUSE
Denatalità e l’invecchiamento della popolazione hanno ridotto la disponibilità di forza lavoro, mentre molti candidati non possiedono le competenze tecniche richieste dalle aziende, in particolare nel manifatturiero. Rispetto al periodo pre-Covid, inoltre, i giovani chiedono con sempre più insistenza flessibilità, autonomia e tempo libero. Mostrano minore propensione ad accettare incarichi con orari prolungati, lavoro nel weekend o mansioni fisicamente gravose: una tendenza che, secondo gli esperti, è destinata a consolidarsi nei prossimi anni.

I SETTORI PIU’ COLPITI
I comparti che segnalano le difficoltà maggiori sono edilizia e manifatturiero.
Edilizia: introvabili carpentieri, ponteggiatori, cartongessisti, stuccatori, pavimentatori/piastrellisti, palchettisti e gruisti/escavatoristi.
Legno: mancano verniciatori, ebanisti, restauratori di mobili antichi e filettatori attrezzisti.
Tessile-abbigliamento: difficoltà nell’assunzione di modellisti, confezionisti e stampatori.
Calzaturiero: carenza di tagliatori, orlatori, rifinitori e cucitori.
Metalmeccanica: particolarmente complessa la ricerca di tornitori, fresatori, saldatori certificati, operatori CNC e tecnici di montaggio per l’assemblaggio di componenti complessi.

NORD EST MAGLIA NERA PER REPERIMENTO
Il Nordest si conferma l’area con i problemi maggiori. Nel 2024 il Trentino-Alto Adige ha registrato una difficoltà di reperimento del 56,5%, seguito da Friuli Venezia Giulia (55,3%), Umbria (55%), Valle d’Aosta (54,5%) e Veneto (51,5%).

Il Mezzogiorno, invece, appare più “virtuoso”: in Sicilia la difficoltà si è fermata al 42%, in Puglia al 41,9% e in Campania al 41%. La media nazionale è pari al 47,8%.

A livello provinciale, la maglia nera spetta a Pordenone, dove oltre la metà degli imprenditori (56,8%) dichiara di non riuscire a trovare manodopera. Seguono Bolzano e Trento (56,5%), Gorizia (56,1%) e Cuneo (55,9%). All’estremo opposto, Caserta (39,3%), Salerno (38,3%) e Palermo (36,9%) sono i territori in cui reperire personale risulta meno complicato.

Tra agosto e ottobre 2025 le imprese prevedono 1,4 milioni di nuove assunzioni. Le città con la maggiore domanda di lavoro saranno Milano (115.280 ingressi previsti) e Roma (114.200). Seguono Napoli (60.290), Torino (42.530), Bari (42.060) e Brescia (31.930).