Nell’ambito di una vasta operazione condotta dalla Guardia di Finanza di Brescia, sono state eseguite perquisizioni anche nell’Alto Mantovano, insieme a quelle effettuate nelle province di Brescia, Milano, Bergamo, Verona, Ferrara e Rovigo. L’attività rientra in un’indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia (D.D.A.) di Brescia, che ha portato all’esecuzione di misure cautelari nei confronti di 8 indagati: 4 in carcere e 4 agli arresti domiciliari.
L’inchiesta ha avuto origine il 1° marzo 2024, a Montichiari (BS), dove un imprenditore è stato vittima di un’aggressione armata da parte di più soggetti travisati. L’uomo, colpito da sei proiettili, è stato ricoverato in gravi condizioni e successivamente dimesso. È deceduto il 16 settembre per cause non correlate all’aggressione.
Le indagini hanno permesso di:
- individuare un pregiudicato albanese come presunto autore materiale del tentato omicidio, agito su mandato di terzi;
- raccogliere elementi indiziari sul coinvolgimento di un pluripregiudicato italiano, trovato in possesso di armi da fuoco e munizioni;
- accertare l’esistenza di una associazione per delinquere finalizzata al traffico di cocaina, operante principalmente a Desenzano del Garda, con il coinvolgimento di un agente della polizia municipale, un imprenditore bergamasco e soggetti di nazionalità marocchina.
Contestualmente, sono state eseguite 19 perquisizioni in diverse province, tra cui Mantova, per approfondire ipotesi di reati tributari. Le indagini economico-patrimoniali hanno portato alla luce due gruppi criminali dediti all’emissione di fatture per operazioni inesistenti, per un valore complessivo di oltre 450.000 euro.
Nel primo gruppo, l’agente municipale avrebbe agito da intermediario per ottenere documentazione fiscale fittizia tramite una società cartiera gestita da pregiudicati bresciani. Nel secondo, l’imprenditore bergamasco, con altri quattro complici, avrebbe utilizzato società cartiere nel ferrarese per emettere fatture false a favore di aziende bresciane, trattenendo l’IVA come compenso.
Anche il NAS di Brescia ha partecipato all’operazione, effettuando perquisizioni su tre obiettivi legati alla detenzione, cessione e compravendita di sostanze anabolizzanti