ASOLA/PIEVE DI CORIANO – Il secondo convegno sulla sanità organizzato dal gruppo consiliare del Partito Democratico regionale ha posto al centro dell’attenzione il riconoscimento dell’interregionalità dell’ospedale di Pieve di Coriano e le difficoltà dell’ospedale di Asola. L’incontro, che si è tenuto a Milano, ha visto la partecipazione di numerosi esperti del settore sanitario e si è concentrato sul tema “Una sanità efficiente anche per le aree interne”. Il panel, coordinato dal consigliere Marco Carra, ha messo in luce le criticità e le sfide che le aree più periferiche della Lombardia stanno affrontando, con l’obiettivo di garantire servizi sanitari di qualità a tutti i cittadini.
“L’attenzione ai servizi socio-sanitari delle aree interne è fondamentale – ha affermato Carra – perché riteniamo che il diritto alla salute debba essere garantito a tutti, soprattutto nelle zone più lontane dai grandi centri urbani e con maggiore difficoltà di accesso alle cure.” Carra ha annunciato che le proposte emerse durante il convegno si tradurranno in azioni concrete, tra cui due proposte di legge che saranno presentate nelle prossime settimane in Commissione Sanità. La prima, prevista per il 20 marzo, è una proposta di legge di iniziativa popolare che si basa su cinque principi chiave per riformare le politiche sanitarie lombarde. La seconda, sempre a firma del PD, riguarda le “Disposizioni in materia di organizzazione del servizio sanitario regionale nelle aree marginali e di confine”, e prevede incentivi per medici e infermieri che operano in queste zone, al fine di attrarre personale qualificato nelle aree periferiche.
Inoltre, il consigliere ha sottolineato che la Regione sta monitorando gli investimenti e le progettualità sulle aree interne, con 14 milioni di euro destinati a ciascuna di esse, come quella dell’Oltrepò mantovano, che non rientra tra le Aree interne a livello nazionale. Carra ha ribadito l’importanza di garantire i servizi essenziali nelle zone più isolate, per evitare che l’abbandono di questi territori contribuisca allo spopolamento.
La questione dell’ospedale di Pieve di Coriano è stata sollevata da Laura Pradella, rappresentante del Comitato a Tutela dell’ospedale. Pradella ha ribadito la richiesta di riconoscere l’ospedale come ‘interregionale’, tema già affrontato in Consiglio regionale, ma che non ha portato a sviluppi concreti. “Siamo una terra di confine e il nostro obiettivo è che l’ospedale venga riconosciuto a livello interregionale”, ha dichiarato. “Abbiamo già portato la questione all’attenzione del Consiglio regionale, ma non sono seguite azioni concrete. Crediamo che, se non vietato, tutto sia possibile e ci affidiamo al Partito Democratico regionale per portare avanti questa causa.”
Anche l’ospedale di Asola è stato al centro del dibattito. Laura Galliera, Presidente del Comitato per lo sviluppo dell’ospedale di Asola, ha sollevato preoccupazioni sul progressivo smantellamento della struttura. “Asola è un ospedale che ha mille anni di storia ed era il secondo ospedale più importante del territorio dopo Mantova, ma negli ultimi venti anni ha subito continui tagli e riduzioni. Dal 2020, con la chiusura del punto nascite, non è mai stato riaperto”, ha spiegato Galliera. “Anche le sale operatorie, che sono state ristrutturate con 5 milioni di euro, sono chiuse da dieci anni. Chiediamo che gli investimenti vengano finalmente utilizzati per potenziare la struttura.”
Galliera ha infine ribadito l’importanza di una politica sanitaria che consideri i piccoli ospedali come parte integrante di una rete, evitando di centralizzare tutti i servizi nelle grandi strutture. “La rete tra ospedali più piccoli è fondamentale per evitare il sovraccarico delle strutture maggiori e garantire servizi efficaci e tempestivi ai cittadini”, ha concluso.