Palazzi: “A Fabio Norsa sarà dedicato un luogo della città”. Presentato il libro sul compianto presidente della Comunità Ebraica

MANTOVA – “A Fabio Norsa sarà dedicato un luogo della città”. A dirlo il sindaco di Mantova Mattia Palazzi durante il ricordo che si è tenuto oggi pomeriggio presso la Sinagoga di Mantova del compianto e indimenticato presidente della Comunità Ebraica di Mantova. Un momento che è coinciso anche con la presentazione del libro a lui dedicato “Fabio Norsa z”l 1946-2012” (z”l è una contrazione ebraica che significa “il suo ricordo sia di benedizione”), realizzato dalla Fondazione  Franchetti e curato dall’ex direttore delle Biblioteche della città Cesare Guerra e dall’ex direttrice dell’Archivio Storico di Mantova Annamaria Mortari (clicca sulle immagini per ingrandirle)

Tantissime le persone che hanno partecipato alla cerimonia, organizzata oggi in occasione  della XXIII Giornata Europea della Cultura Ebraica, e che hannno voluto ricordare e rendere omaggio alla figura di Fabio Norsa, scomparso dieci anni fa. Presenti autorità locali, cittadini, amici e familiari di Fabio, tra cui la moglie Licia e i figli Aldo e Emanuela.
La cerimonia è stata aperta dai saluti istituzionali del sindaco Mattia Palazzi e del presidente della Provincia Carlo Bottani. Un ricordo commosso è stato portato anche da Aldo Norsa, figlio di Fabio e attuale presidente della Fondazione Franchetti.

Poi, il presidente della Comunità Ebraica di Mantova Emanuele Colorni ha presentato il libro che, oltre a quelli dei due curatori, contiene i contributi di numerosi cittadini che hanno collaborato, a vario titolo, con Fabio Norsa.

Nato nel 1946 a Desenzano del Garda, passò l’adolescenza a Torino nell’orfanotrofio annesso alla Scuola rabbinica, completò gli studi tecnici a Milano e, rientrato a Mantova, trovò impiego all’Enel dove rimase fino alla pensione. Nel 1965 si sposò con Licia Vitali (si erano conosciuti da bambini già ai tempi dell’asilo israelitico di Mantova, nei primi anni’50) da cui ebbe i due figli, Aldo e Emanuela. Fabio è scomparso nel 2012 nella sua casa a San  Silvestro di Curtatone.
Fu presidente della Comunità ebraica mantovana dal 1990 al 2012. Dal 1997 al 2012 fu presidente anche dell’associazione Mantova ebraica, dal 1993 al 2012 della Fondazione Istituto Giuseppe Franchetti e dal 2004 al 2008 consigliere dell’Unione delle comunità ebraiche italiane. Fu presidente anche dell’Anpi di Mantova, partecipò al progetto dell’Osservatorio sulle discriminazione Articolo 3 e collaborò con la Fondazione Università di Mantova.
Nel volume, di circa 200 pagine dove vi sono anche varie foto, viene ricordato e sottolineato il suo impegno istituzionale e nella società civile, reso sempre per il bene della città. Gli autori del libro, autorità, studiosi e amici, gli hanno reso omaggio, ricordando iniziative, progetti, idee, conferenze, relazioni, valori umani e culturali messi in atto da Fabio. Come le vicende legate al Fondo di libri e manoscritti ebraici custoditi nella Biblioteca Teresiana, le tante iniziative realizzate in Sinagoga, le Giornate europee della cultura ebraica, le borse di studio consegnate agli universitari attraverso la Fondazione Franchetti e le mostre come “Mantova e la Qabbalah” prima allestita a Palazzo della Ragione in città nel 2001 e l’anno successivo a New York alla Casa Italiana Zerilli-Marimò.

La Giornata Europea della Cultura Ebraica è proseguita sempre presso la sede della Comunità, in via Govi 13, dov’è ubicata la Sinagoga Tempio Norsa, con canzoni, musiche e uno spettacolo teatrale.
Prima con le “Partiture della sera, musica sinagogale mantovana” eseguite dalla Schola Cantorum “Pietro Pomponazzo”, diretta dal maestro Marino Cavalca, che hanno proposto: Vaikolù di Lino Finzi, Moshè di Vittorio Norsa, Vaikolù di Benedetto Franchetti e She’ Anach’nu, tratto da un brano di Salomon Sultzer. Poi, “Canti e musiche della tradizione ebraica” eseguiti dal Coro ColHakolot di Milano, diretto dal maestro Massimiliano Tarli, con Bo yavo aboker, Shir Lashalom, Al shlosha Devarim, Hallelujah Laolam, Durme Durme e Gam Gam. Infine, è stato messo in scena lo spettacolo teatrale “La notte prima della libertà” del Collettivo teatrale MaF di Bologna, con il monologo (ispirato al libro di Emanuele Colorni “Due passi in ghetto”) scritto e interpretato da Pasquale Faraco, le musiche di David Sarnelli e luci di Dragan Miladinovic, per la regia di Paolo Schena.