Palazzo Te compie 500 anni e unisce l’antico e il contemporaneo. Palazzi: “inviterò Mattarella”

MANTOVA – L’antico e il nuovo che si contaminano, dialogando tra loro e fondendosi nel nome dell’arte e della bellezza. In questa ottica la Fondazione Palazzo Te si prepara a celebrare il cinquecentesimo anniversario di un luogo di meraviglia, nato dal genio di Giulio Romano e dall’ascesa di Federico II Gonzaga, due giovani uomini capaci, all’inizio del XVI secolo, di condensare nel loro impegno la gloria del passato e una grandezza futura. Lo faranno immaginando e realizzando Palazzo Te per raccontare un sogno fatto di trasformazioni, pace, eroismo, erotismo e che ancora oggi affascina il pubblico di tutto il mondo. Questa mattina la presentazione in municipio alla presenza del direttore di Fondazione Palazzo Te Stefano Baia Curioni, del presidente di Fondazione Palazzo Te Enrico Voceri, del sindaco Mattia Palazzi, della curatrice Claudia Cieri Via, del direttore generale di Fondazione Bam Luca Giovannini e del direttore di Fondazione Comunità Mantovana Franco Amadei.

LE DUE GRANDI MOSTRE

I 500 anni di Palazzo Te saranno festeggiati con un lunghissimo percorso di eventi che ruotano attorno a due grandi mostre: “Dal Caos al Cosmo”, che riprende ed estende il tema delle metamorfosi visitabile dal 29 marzo al 29 giugno, con capolavori italiani – tra i quali diversi disegni di Giulio Romano – in arrivo dai più grandi musei d’Europa (Louvre, Albertina, Prado, Galleria Borghese, Uffizi, etc.). In ottobre, poi, inaugurerà il progetto espositivo di Isaac Julien (uno degli artisti attualmente più quotati sulla scena artistica mondiale) per gli spazi delle Fruttiere, che proprio da ottobre torneranno a essere inserite nel circuito espositivo del museo. In questo caso, il dialogo sarà tra passato e presente, tra antico e post-moderno, in un gioco di specchi stimolato proprio da Palazzo Te, di cui Julien è rimasto ammaliato in occasione di una recente visita. L’opera filmica dell’artista britannico sarà proietta su dieci schermi presenti all’interno dell’allestimento.

MUSICA, TEATRO, DANZA E CONTAMINAZIONI

Nel mezzo un fitto calendario di eventi che abbracciano la musica dal vivo, il teatro, i reading, la danza e le relative contaminazioni: il cartellone prenderà il via il 2 marzo con “La spirale della Metamorfosi”, evento di jazz e danza contemporanea in collaborazione con l’associazione culturale 4’33”.

BAIA CURIONI: “IL PATRIMONIO CULTURALE E’ ISPIRAZIONE”

“Il patrimonio culturale è sorgente di nuovo, è ispirazione, è fuoco, è incandescenza – spiega Stefano Baia Curioni, direttore della Fondazione –. Palazzo Te, proprio per la sua valenza simbolica ormai fortemente sedimentata, è “patrimonio” di tante diverse comunità. È rammemorazione, ma anche scoperta, che risuona da lontano e parla al presente. E il racconto, fondamentale, che esso propone è tratto dalle Metamorfosi di Ovidio”.

PALAZZI: “CELEBRIAMO QUALCOSA CHE RIGUARDA L’ITALIA INTERA”

«Celebriamo i 500 anni di Palazzo Te carichi di nuove sfide e progetti per il futuro, perché compito della politica non è capire cosa sei ma cosa sarai e cosa vuoi essere come comunità – dichiara il sindaco Mattia Palazzi –. E noi vogliamo continuare a costruire una città con un forte senso di comunità, di civiltà, di bellezza. Sono molto contento del programma che si sta realizzando per questi 500 anni che a oggi viene allestito senza un solo euro dello Stato o di Regione, che spero possano contribuire naturalmente, anche perché oggi non celebriamo qualcosa che riguarda Mantova, celebriamo qualcosa che riguarda l’Italia intera. Motivo per il quale inviterò il presidente Sergio Mattarella».

L’ETERNA ATTUALITA’ DELLE METAMORFOSI

In questo Palazzo-Wunderkammer l’omaggio all’Antico e la reverenza per il Gonzaga si intrecciano in uno spartito colto e raffinatissimo di rimandi letterari e mitologici, sapientemente pensati per provocare meraviglia. Due narrazioni spiccano sulle altre, dando vita a due opere immortali di Giulio Romano: la camera angolare con la Favola di Amore e Psiche, e quella dedicata alla Caduta dei Giganti, entrambe ormai entrate nell’immaginario visivo universale. Negli ultimi anni la Fondazione Palazzo Te si è confrontata con la volontà di rendere il Palazzo un centro di studio e produzione che guarda al contemporaneo. In questo senso il tema delle Metamorfosi ovidiane e quello del rapporto con la Natura si sono rivelati una lente efficace per articolare delle proposte culturali capaci di enfatizzare la straordinarietà di questi capolavori, ma anche di rinnovare lo sguardo parlando all’oggi e raccogliendo il testimone di laboratorio di idee e bellezza delle sue origini.

“DAL CAOS AL COSMO”

Il programma delle mostre inizia il 29 marzo con il riallestimento delle sale introduttive, con una nuova contestualizzazione della narrativa del percorso di visita, arricchito da una selezione di capolavori del Rinascimento. Con prestiti dal Museo del Louvre, l’Albertina di Vienna, il Museo del Prado, la Galleria Borghese e gli Uffizi, l’esposizione “Dal caos al cosmo. Metamorfosi a Palazzo Te”, curata da Claudia Cieri Via, è stata concepita in dialogo con gli affreschi del palazzo per esaltare il senso e l’importanza di Palazzo Te come opera d’arte totale e far emergere gli innumerevoli riferimenti che possono scaturire da una lettura più approfondita dei tanti temi che custodisce. L’esposizione è articolata in 8 sezioni: Le favole di Ovidio; La ciclicità del tempo; Virtù, Eros e Potere; Eros, Ibridazioni e Sublimazione; L’ordine delle stelle; Superbia, Punizione e Violenza; Metamorfosi e Performances dell’arte nella natura; Dal caos al cosmo: L’Antico, la Storia, i Trionfi.
Il percorso espositivo presenta opere dello stesso Giulio Romano e di altri Maestri come Tintoretto, Correggio, Jacopo Zucchi, Rubens, Nicolas Poussin fino al contemporaneo Giuseppe Penone. Il racconto ovidiano attraversa tutte le sale di Palazzo Te, a partire dall’Appartamento delle Metamorfosi, in questa occasione arricchito e sostenuto da opere importanti che ne sottolineano il percorso significante: dal caos delle origini del mondo alla dimensione temporale, dalla superbia degli uomini alla conseguente punizione da parte degli dèi, fino alla loro supremazia assoluta nella monumentale caduta dei Giganti, omaggio all’imperatore Carlo V e alle sue campagne diplomatiche e militari.
«La metamorfosi coinvolge anche la vita degli esseri umani, degli animali e delle piante, per arrivare a ibridazioni, deformazioni e cambiamenti ravvisabili anche nella letteratura e nell’arte contemporanea – dichiara Claudia Cieri Via, curatrice della mostra –. In questa prospettiva, è stata scelta un’opera come Dafne di Giuseppe Penone, un artista che lavora sulla materia vivente con vigore esemplare e totalizzante, così come rivelano le annotazioni poetico-filosofiche che accompagnano i suoi disegni. Questa compenetrazione tra natura e materia, tra arte e poesia, emerge in modo molto affine nell’operato sia dell’artista quanto di Giulio Romano».

ISAAC JULIEN PER PALAZZO TE

Culmine delle celebrazioni sarà, a ottobre, il progetto espositivo di Isaac Julien per gli spazi delle Fruttiere, che verranno riaperte dopo un lungo e accurato restauro. Con la curatela di Lorenzo Giusti, Julien attinge al fascino di Palazzo Te per creare un’opera originale in continuità con la potenza immaginifica della dimora gonzaghesca, dimostrando di essere ancora fonte di ispirazione per grandi artisti internazionali. Dopo aver esposto in templi dell’arte contemporanea come il Museum of Modern Art di New York (2013), l’Art Institute of Chicago (2013), il Museum of Contemporary Art di San Diego (2012) e il Centre Georges Pompidou di Parigi (2005), e aver ricevuto il premio Semaine de la Critique al Festival di Cannes, l’artista britannico presenta a Mantova un’opera nata dal confronto con il ciclo di affreschi di Giulio Romano, in collaborazione con University of Santa Cruz.
Julien interroga il tema della Metamorfosi nella cultura contemporanea, in assonanza con Giulio Romano, interpretando Palazzo Te attraverso il rapporto passato/presente e Uomo/Natura, per realizzare una videoinstallazione multicanale di dimensioni ambientali.
«Il lavoro di Isaac Julien inviterà a riflettere sul rapporto tra entità diverse del mondo vivente, umane e non umane, e sull’urgenza di una trasformazione ecologica, abbracciando un’idea trasformativa di concetti quali l’identità, il genere, la specie» spiega il curatore Lorenzo Giusti, confermando la continuità tra questo intervento e il senso dell’intero programma del Cinquecentenario.

IL LABIRINTO DI MARCO BALICH

Restituendo la dimensione scenografica di festa, di macchina teatrale per celebrazioni che Palazzo Te ebbe sin dall’inizio quando accolse l’Imperatore Carlo V, alla fine del 2025 Marco Balich e il Balich Wonder Studio proporranno al pubblico un labirinto negli spazi del Giardino dell’Esedra. Questo dedalo gonzaghesco vuole rappresentare un percorso fisico ma anche un viaggio metaforico e concettuale in cui mondi effimeri, specchi e trompe l’oeil, sfidano gli spettatori in un gioco tra finzione e limiti della percezione.

GLI INTERVENTI: COME CAMBIA IL PALAZZO

Il Cinquecentenario è anche l’occasione per una serie di interventi che, oltre alla riapertura delle Fruttiere, vedranno la realizzazione di nuovi allestimenti per eventi, l’illuminazione del Giardino dell’Esedra, il restauro conservativo del soffitto ligneo della preziosa Camera di Amore e Psiche, vero e proprio capolavoro dell’arte cinquecentesca.
In autunno è previsto l’allestimento di tre aule seminariali per eventi e attività formative che potenzieranno le attività didattiche ormai consolidate dall’esperienza della Scuola di Palazzo Te.
Il Cinquecentenario di Palazzo Te è promosso dal Comune di Mantova, prodotto e organizzato da Palazzo Te con il contributo di Fondazione Banca Agricola Mantovana e Fondazione Comunità Mantovana.