MANTOVA – Si è concluso con la liberazione in cielo di tanti palloncini azzurri l’ultimo saluto allo studente 18enne che la settimana scorsa si è tolto la vita gettandosi sotto il treno della linea Mantova-Monselice.
I funerali si sono svolti oggi pomeriggio in una chiesa di San Pio X gremita in ogni ordine di posto. A fianco della bara bianca, da un lato i famigliari del giovane, dall’altro i compagni di classe e gli amici, tutti stretti in un dolore sconfinato. La celebrazione è iniziata con un messaggio recapitato dal vescovo Marco Busca, il quale ha parlato di uno “strappo per l’intera comunità”, ricordando come tutti “ci sentiamo fragili, impreparati, soli e talvolta è difficile esternare ciò che proviamo”. La vita può essere pesante, ma per Busca “può essere più leggera se la percorriamo insieme”.
Tematiche riprese poi nell’omelia da don Fabio Scutteri, il quale ha ricordato che il malessere dei giovani si traduce in tanti modi: non solo eclatanti come questo, ma anche in forme più subdole ma egualmente pericolose quali il consumo di droghe, lo sballo, i disturbi alimentari e molto altro ancora. Il rito funebre, accompagnato dalle arie di Morricone e dall’Ave Maria di Caccini, oltre al Ballo di Mantova durante l’offertorio, tutti suonati all’organo dal maestro Alessandro Meneghello, si è concluso con una toccante lettera letta da alcune compagne di classe del 18enne, che ne hanno ricordato in particolare i bei momenti condivisi e la grande sensibilità, “come quando in gita rimanevi indietro perché dovevi fermarti ad accarezzare tutti i gatti che incontravi”. A nome di tutta la sezione, poi, hanno donato alla famiglia una grande foto di classe.