PEGOGNAGA – La società di imprese cimiteriali Pegognaga Servizi Srl, stando a quanto emerso nel corso dell’ultimo consiglio comunale, naviga in cattive acque. A far emergere il problema è stata un’interpellanza di RiAttiviamo Pego sul “degrado persistente in cimitero a Polesine”. Circostanziata la descrizione fatta dal consigliere di minoranza Dario Gorrieri sulle gravi condizioni in cui versa il camposanto polesinese. A tal proposito il gruppo di opposizione chiede “un incontro con tutto il consiglio comunale e i responsabili di Pegognaga Servizi, gestore dei cimiteri pegognaghesi”. Chiede inoltre che venga attivato un “regolamento per le sepolture e le estumulazioni e create anche zone verdi che diano decoro a tutta l’area interna”.
L’assessore al Bilancio Manuela Tirelli spiega che “Pegognaga Servizi è una società costituita vent’anni fa esclusivamente per gestire i cimiteri del capoluogo e di Polesine. All’amministrazione comunale la società aveva comunicato gravi difficoltà economiche nelle quali si era trovata già nel 2017-2018. Quando nel 2019 siamo arrivati noi, la società non era più in grado di sostenere economicamente la gestione dei cimiteri: i ricavi previsti vent’anni fa non si erano realizzati, non poteva così coprire i costi di gestione, pagare impiegato e operaio, effettuare la manutenzione ordinaria e straordinaria come previsto nel project financing, la ristrutturazione, l’allargamento del cimitero”.
Nel 2019 la nuova amministrazione Civici Uniti decide di dare un contributo di 30mila euro e uno di 20mila nel 2021. “Ma non era possibile – continua Tirelli – andare avanti in questo modo: il project financing non prevedeva contributi dal Comune. Bisognava stravolgere il contratto per dare la possibilità all’azienda non solo di far fronte ai costi fissi, ma di fare anche manutenzione. Essendo però servizio fondamentale, il Comune è intervenuto non senza difficoltà”.
Tirelli prosegue: “con la società abbiamo condiviso che è sempre più difficile andare avanti in questo modo. Gestendo la società solo due cimiteri, non si hanno economie di scala per proseguire l’attività. La società quindi ha deciso di ridefinire insieme a noi il contratto, avanzando però una proposta insostenibile per il Comune: ovvero la richiesta di un contributo annuo di 162mila euro. Cifra che probabilmente ci permetterebbe di gestire i cimiteri senza la società. A giugno, con una delibera di giunta, abbiamo respinto la proposta di revisione del contratto. Ora il compito è agli avvocati. L’intenzione reciproca è di trovare un accordo bonario, ovvero rescindere il contratto. In ogni caso, non una gestione che duri oltre trentacinque anni come quello firmato nel 2005″.
Le difficoltà finanziarie sono state provocate dal radicale cambio di cultura nel modo di onorare i defunti. Cambio conseguito alla svolta del mondo cattolico nel rendere accettabile la cremazione, con conseguente rinuncia all’acquisto di loculi nei quali deporre la salma. L’ulteriore conseguenza è che si va diffondendo sempre più l’usanza della dispersione delle ceneri, resa peraltro legale nel 2001 da Regione Lombardia.
Riccardo Lonardi