Pegognaga, trecento persone in difficoltà aiutate dall’emporio Lo Snodo

PEGOGNAGA – Il parroco don Flavio Savasi e il vicesindaco Antonio Lui, in forza del proprio ruolo di assessore ai Servizi sociali, hanno espresso preoccupazione per le criticità che colpiscono una crescente parte della popolazione di Pegognaga. Due settimane fa lo stesso don Savasi, al termine della Santa Messa, ha letto un volantino intitolato “Ottobre missionario 2024 – Lancio raccolta alimentare”, nel quale si dice: “L’emporio Lo Snodo, gestito da associazione San Lorenzo Caritas di Suzzara, insieme alle parrocchie anche di Pegognaga e Polesine, si occupa di dare aiuto concreto alle famiglie fragili del nostro territorio: 101 dall’inizio del 2024, per un totale di 297 persone”.

Prosegue il volantino: “Le povertà che ci troviamo ad accompagnare non sono solo quelle economiche dovute a difficoltà a reperire, ma sempre più spesso si tratta di famiglie compromesse dalla presenza di una dipendenza o di un componente in disagio psichico o con una disabilità che la famiglia non è preparata ad affrontare sia dal punto di vista culturale che emotivo. E il povero non è quel tenero africano con cinque figli che ringrazia e ci è grato del nostro servizio. E’ una persona triste, arrabbiata, sola e sempre… senza speranza». Il foglio conclude: “L’accesso a Lo Snodo è una piccola parte del percorso di accompagnamento che mira al raggiungimento minimo di serenità, di autonomia, d’integrazione. Per questo oltre l’azione dei volontari è necessaria l’attenzione di tutti nell’individuare situazioni di disagio».

Dal canto suo Lui, che collabora strettamente con l’azienda speciale Socialis “che sta operando – sottolinea con forza egli stesso – con notevole efficacia e competenza su più fronti sull’intero territorio distrettuale”, non nasconde la personale preoccupazione per il complesso di criticità che avanzano “non più affrontabili – rimarca – con il solo volontariato, ma con specificità di più competenze professionali”. “Nel 2023 – precisa – a Pegognaga le famiglie assistite sono state quindici, per un totale di 45 componenti. Il problema è che ad avere bisogno oggi sono le famiglie italiane più che quelle straniere».

I disagi sono collaterali alle problematiche di denatalità, invecchiamento della popolazione, giovani istruiti che emigrano, professioni artigianali che scompaiono, attività commerciali soppiantate da colossi aziendali più facilmente raggiungibili telematicamente offrendo maggiori servizi. Ma avanzano con sempre maggiore diffusione disagi di ordine psichico. Per far fronte ai quali non solo la popolazione è impreparata, ma non sono adeguatamente attrezzate le stesse pubbliche istituzioni. «Di qui – sottolinea Lui – l’urgenza di un’analisi prospettica e di una conseguente adeguata programmazione per farvi fronte. Operazioni che richiedono la disponibilità collaborativa di tutte le forze politiche e sociali del territorio onde non puntare a soluzioni emergenziali, ma a soluzioni efficaci nel lungo termine».

Riccardo Lonardi