Polirone: alla scoperta dei futuri restauri dell’affresco del Correggio e dei miracoli di S. Simeone

L'assessore Vanessa Morandi mostra l'affresco di S. Simeone con il miracolo del cervo

SAN BENEDETTO PO – Il silenzio dei chiostri è interrotto soltanto da qualche porta che si apre, figure fugaci che appaiono e poi scompaiono dietro antiche arcate o altre porte. Al Polirone tra pochi giorni aprirà i battenti la terza edizione del Festival Matildico Internazionale, la manifestazione itinerante che dopo due puntate in terra emiliana (Quattro Castella nel 2022 e Correggio nel 2023) risale la pianura e si ferma a San Benedetto Po. I lavori di preparazione fervono, la mostra predisposta nella lunga Galleria è pronta e nei prossimi giorni qui si svolgeranno convegni, rievocazioni storiche, iniziative didattiche, giochi e mestieri medievali, persino una “intervista impossibile” a Matilde di Canossa qualche chilometro più in là, a Quingentole.

La tomba del Santo

Eppure nulla sembra smuovere la quiete che si respira camminando al riparo di queste mura che raccontano storie millenarie. Una calma apparente, perché in verità qui di cose piccole e grandi ne continuano ad avvenire, e la parola-chiave è proprio “millennio”. Dopo quello dell’abbazia, fondata nel 1007 da Tedaldo di Canossa, quest’anno ne cade un altro: la canonizzazione di San Simeone armeno, avvenuta nel 1024. Le ricorrenze, si sa, rappresentano un’occasione privilegiata per mettere mano al patrimonio esistente, e qui al Polirone di patrimonio artistico ce n’è da vendere. Volendo intraprendere un tour di ciò che sta accadendo all’interno del grande complesso monastico, si può partire dalla Basilica, all’interno della quale, subito sulla sinistra, la prima cappella ospita da mille anni le spoglie del Santo, che qui aveva scelto di prendere la sua ultima dimora terrena. La cappella è stata ritinteggiata nelle pareti e nel soffitto, cornici ideali per la pala di Girolamo Bonsignori che sovrasta la grande tomba di San Simeone.

Il Correggio nel refettorio

Uscendo dalla Basilica in direzione di piazza Matilde di Canossa si arriva al Refettorio Monastico, un grande spazio che viene oggi utilizzato come luogo d’eccellenza per mostre ed esposizioni. In fondo al salone, sulla parete più lontana rispetto all’ingresso, spiccano due opere d’arte inserite l’una nell’altra: benché siano state concepite entrambe per questo preciso spazio, una delle due – una grande tela sempre di Girolamo Bonsignori, rappresentante il Cenacolo – è qui a titolo temporaneo. La storia è lunga e annosa, ma intanto si può ben dire che per il momento sia ritornata in prestito nel luogo per il quale era stata concepita. Tutto attorno a essa, uno spettacolare affresco del Correggio ricorda lo splendore vissuto dal complesso benedettino in altre epoche. L’opera sarà nei prossimi mesi oggetto di un importante intervento di restauro dell’importo pari a 50mila euro “interamente finanziato – spiega l’assessore alla Cultura, Vanessa Morandi – tramite donazione da una privata, Marta Trentini, insegnante di matematica in pensione, residente nella vicina Pegognaga ma di origini sanbenedettine”.

Gli affreschi e l’illuminazione

“Sempre grazie alla generosa donazione della signora Trentini – continua l’assessore Morandi – nei prossimi mesi si interverrà anche sul Chiostro di San Simeone”, situato poche decine di metri più in là, superato l’ancora più grande Chiostro di San Benedetto. Qui, dove ora sorge anche un’ala della biblioteca comunale (di recente riqualificata pure essa), tre lati su quattro sono stati affrescati nel Quattrocento con immagini che rappresentano i miracoli di San Simeone. Tra i quali il più celebre è quello del cervo, l’animale con il quale il Santo viene sempre rappresentato nell’iconografia cristiana. “L’intervento – illustra Vanessa Morandi – prevede il restauro di tutti gli affreschi, sui quali si era già intervenuto nel 2007, in occasione del millennio polironiano, ma che essendo soggetti agli agenti atmosferici e alle intemperie necessitano di un secondo restauro”. Il progetto sarà presentato nelle prossime settimane. Tornando indietro di pochi passi, nel Chiostro di San Benedetto, i carteggi per la nuova illuminazione notturna sono molto più avanti: manca soltanto l’ok della Soprintendenza per far partire i lavori. Ciò che è certo è che da qui a pochi mesi diversi ambienti del Polirone torneranno a splendere… anche in notturna. L’importo è di 150mila euro per gli affreschi del Chiostro di San Simeone e di 63mila euro per l’illuminazione del Chiostro di San Benedetto, cifre – come detto – interamente donate dalla sig.ra Marta Trentini.

Il terzo Festival Matildico Internazionale

Questa mattina a San Benedetto Po è stato presentato anche il Festival che il paese polironiano ospiterà dal 20 al 22 settembre. A illustrare il programma delle manifestazioni sono stati l’assessore Vanessa Morandi, il prof. Paolo Golinelli, Oriana Caleffi per la parrocchia e Natalino Cavalli, la cui collezione di oggetti va a comporre la mostra storico-didattica all’interno della Galleria monastica. Il tema di questa edizione, che cade nel millenario della canonizzazione di San Simeone armeno, è “I santi dei Canossa”. “Dal punto di vista culturale – ha detto Morandi – è un’occasione importante per riscoprire la nostra storia e anche la spiritualità legata alla figura di Matilde e dei Santi del suo tempo. Sicuramente tra i momenti più significativi ci saranno il convegno e la rievocazione storica del sabato sera. In entrambe le occasioni si aprirà una finestra su quella che è un’epoca importante del nostro monastero”. “Ringrazio l’amministrazione comunale e la parrocchia – ha fatto eco Golinelli – che hanno organizzato insieme, prendendosi cura ognuna una parte dell’evento. Il festival si sviluppa con l’inaugurazione della mostra in programma venerdì alle 17.30 e formata da 31 pannelli che illustrano i diversi Santi che sono stati con i Canossa (Adelaide di Borgogna, Gregorio VII, Anselmo da Lucca, Anselmo di Canterbury) e al centro ci sono molti degli oggetti raccolti da Natalino Cavalli in quarant’anni di ricerche. La mostra si svolge in collaborazione con Fondazione Bam. Alle 21 ci spostiamo a Quingentole per l’intervista impossibile a Matilde di Canossa”. Seguono il giorno successivo il IV Convegno dell’Associazione Matildica Internazionale dalla mattina al tardo pomeriggio, poi in serata la rievocazione storica “Simeone. Un Santo a Polirone da mille anni”. Domenica 22 “Da Polirone a Praglia” alla presenza dell’abate don Stefano Visintin e “Raccontare Matilde”, incontro con autori e lettori di romanzi su Matilde di Canossa (dalle 9 alle 12). In piazza Matilde di Canossa “Giochi e mestieri medievali”. Completa il programma alle ore 18 presso la Basilica la celebrazione eucaristica. (f.g.)