Ponte di Borgoforte: lavori pubblici causano danni a terreni agricoli, il proprietario chiede l’intervento della Provincia

BORGOFORTE (BORGO VIRGILIO) – Il proprietario di un terreno coltivato a frumento che si trova sotto il ponte di Borgoforte, lato Motteggiana, dove si stavano effettuando lavori di rafforzamento delle pile, si è rivolto alla Provincia di Mantova dopo che la ditta Oraizon srl di Altino (Chieti), poco prima che le venisse rescisso il contratto d’appalto, per presunte inadempienze, avrebbe lasciato una scia di danni.

Durante la serata di venerdì 28 scorso al parco “Andreani-Panicali” organizzata dall’amministrazione comunale di Motteggiana per fare il punto sui lavori al ponte a cui erano presenti Antonio Covino dirigente area Lavori Pubblici della Provincia e l’ingegnere Luca Bondesani oltre al presidente della Provincia Carlo Bottani, al sindaco di Borgo Virgilio nonché consigliere provinciale Francesco Aporti, al sindaco di Motteggiana Massimo Bonesi con il vice Massimo Paini, il proprietario del terreno ha posto una serie di domande ed in particolare ha chiesto “chi si occuperà di riparare i danni della ditta abruzzese”.

In una lettera il proprietario terriero che abita al confine tra Borgoforte e Motteggiana, ha inviato una lettera alla Provincia in cui scrive: “A seguito dell’incontro avuto nella serata del 28 febbraio scorso, dove ho portato alla vostra conoscenza la problematica sorta sul terreno di mia proprietà per ben due volte dalle piogge, a causa della chiusura del fossato di scolo ubicato sotto il ponte, mi è stato chiesto di presentare il conto economico del danno subito (che si aggirerebbe ad alcune migliaia di euro ndr). Il terreno è di 16 biolche mantovane ed è seminato a frumento. Al momento – si legge ancora nella lettera – una parte è già morto mentre il rimanente è in sofferenza e presenta un colore giallastro. Sicuramente il prodotto non andrà a maturazione. Confido, così come è stato dichiarato in assemblea – conclude la lettera – che provvederete alla riapertura del fossato nelle tempistiche di circa un mese”.

In effetti dopo che il proprietario del terreno ha presentato a Covino e a Bondesani il suo caso, gli è stato riferito che la Provincia si sarebbe occupata della situazione e che avrebbe provveduto a risolvere il problema del fosso di scolo e di irrigazione chiuso dalla ditta che aveva iniziato le opere sotto il ponte.

Ciò ha comportato un allagamento dei campi di frumento perché le abbondanti piogge dei mesi scorsi non hanno permesso all’acqua di defluire nel canale di scolo ed è ristagnata sui terreni coltivati compromettendo semina e futuro raccolto.