PORTO MANTOVANO – Un atto grave, imposto senza confronto e privo di qualsiasi trasparenza istituzionale. È per questi motivi che i gruppi consiliari di opposizione a Porto Mantovano – Civici Porto Punto, Lista Voi per Porto e Partito Democratico – ritengono doveroso intervenire sulla decisione della Sindaca Maria Paola Salvarani e della maggioranza di non aderire al Piano provinciale dei rifiuti di Tea, scelta strettamente collegata e funzionale alla fusione per incorporazione di Siem in Tea.
“Il metodo è inaccettabile. La decisione è stata imposta al Consiglio comunale senza confronto né dibattito. Un servizio essenziale come la gestione dei rifiuti, che per la sua durata vale decine di milioni di euro, liquidato con una immotivata dichiarazione della Sindaca nelle “comunicazioni” prima di iniziare a discutere i punti all’ Ordine del Giorno, senza possibilità’ di intervento da parte dei Consiglieri, dopo oltre un anno di interlocuzioni. Ma c’è di più: la Sindaca ha taciuto per mesi le reali intenzioni all’intero Consiglio, negando quella trasparenza che è fondamento della democrazia. Se l’Amministrazione non è stata in grado di ottenere le informazioni necessarie da Tea, ciò rappresenta una grave mancanza di autorevolezza ma soprattutto di volontà politica, la decisione in verità, quindi, era già stata presa, e che ora si cerca di giustificare in malo modo, con una ‘semplice comunicazione'” spiegano dai banchi dell’opposizione.
“Nel merito, la scelta è politicamente miope e amministrativamente rischiosa. Cercare di separare la fusione Siem in Tea dal Piano Provinciale dei rifiuti di Tea, ha già causato una confusione amministrativa evidente: si può togliere una frase da una delibera, ma non si può cancellare il motivo industriale ed economico per cui la fusione stessa è stata pensata. Negli atti è scritto nero su bianco che l’operazione di fusione Siem in Tea è “industrialmente funzionale” al Piano provinciale dei rifiuti di Tea, e richiede “l’adesione sostanziale” dei Comuni. La non adesione è una forzatura che appare architettata per uno scopo unicamente politico slegato dal territorio: un braccio di ferro, per un mero gioco di Potere, in cui a rimetterci saranno i cittadini e chi ha votato tale decisione” sottolineano i consiglieri di opposizione che aggiungono: “Infine, una semplice considerazione di buonsenso. Perché ostacolare una realtà di cui siamo soci (Tea)? Indebolire il percorso territoriale significa danneggiare il nostro stesso interesse, con un atteggiamento che sa di puro masochismo. Quando il valore della filiera esce dal mantovano, non se ne vanno solo utili e investimenti: se ne vanno attività, appalti e posti di lavoro lungo tutta la filiera. Non a caso, negli atti dell’Accordo e del Piano si parla espressamente di “mantenimento nel territorio del valore generato dai rifiuti” attraverso una filiera gestita con impianti pubblici, per garantire ricadute stabili e controllo locale. Resta poi una domanda senza risposta: come intende l’Amministrazione organizzare il servizio di gestione dei rifiuti dal 1° gennaio 2027, quando scadrà l’affidamento attuale a Mantova Ambiente?”
Come opposizione siamo favorevoli all’adesione al piano provinciale dei rifiuti e all’iniziativa di Tea perché riteniamo che un amministratore pubblico debba assumere decisioni nell’interesse generale, non sulla base di calcoli politici o di appartenenza. In molti Comuni della provincia, anche amministrati da forze politiche di centrodestra, sta prevalendo un approccio responsabile e una visione territoriale condivisa. A Porto Mantovano, invece, questa scelta è stata strumentalmente, volutamente, immotivatamente, cassata e piegata alla volontà politica di parte. Denunciamo con fermezza quanto accaduto e chiediamo da subito alla Sindaca e alla maggioranza di riconsiderare la propria posizione, di aprire un confronto, serio e trasparente in Consiglio comunale. In un momento in cui la collaborazione tra enti è fondamentale, la responsabilità territoriale rappresenta la capacità di costruire insieme risposte solide, valide e durature per il futuro” concludono i consiglieri di Civici Porto Punto, Lista Voi per Porto e Partito Democratico.














