Porto Mantovano, “Lista civica Vivere Porto” non ci sarà alle prossime elezioni

PORTO MANTOVANO – La “Lista Civica Vivere Porto” non correrà per le prossime elezioni comunali in programma il prossimo giugno. Le motivazioni in una lettera inviata dall’Associazione Vivere Porto, che ripercorre la cronostoria degli ultimi anni.

“Quattro mandati amministrativi consecutivi ci hanno visto prima all’opposizione (dal 2004 al 2009), poi al governo per la lista unitaria “Porto Insieme”, con alcuni partiti di centro sinistra, condividendo una giusta attenzione alla partecipazione attiva dei cittadini, cui sono seguiti ulteriori dieci anni in minoranza critica e costruttiva.

Pur rappresentando un rilevante numero di elettori, “Vivere Porto” ha riscontrato difficoltà ad aprire un dialogo con le forze politiche al governo del Comune sui contenuti programmatici ritenuti strategici.

Sin dal 2014, quando l’amministrazione uscente è stata premiata dagli elettori arrivando al ballottaggio fra PD e Vivere Porto, riconoscendo il valore innovativo delle idee e dell’esperienza unitaria di “Porto Insieme”, si è evidenziato un “arretramento” rispetto a scelte amministrative precedentemente condivise. E il dialogo, tra le diverse parti, anziché arricchirsi nella pluralità dei contenuti, diventava impraticabile nel momento in cui le decisioni venivano prese da “pochi eletti”.

Abbiamo espresso più volte – e gli atti del Consiglio Comunale lo dimostrano – il nostro giudizio negativo su come è stato amministrato questo Comune negli ultimi anni e abbiamo puntualmente presentato le nostre proposte per un possibile cambiamento partendo dalla partecipazione dei cittadini, completamente mancata nell’ultimo decennio.  Nella maggior parte dei casi le nostre sollecitazioni (e non solo le nostre) per essere più vicini ai bisogni della nostra comunità sono state, oltre che sottostimate, volutamente evitate da questa amministrazione.

Anche la più recente storia amministrativa di Porto Mantovano può aiutare a capire: nel ballottaggio del 2019 Vivere Porto aveva espresso pubblicamente una chiara preferenza per il candidato del Partito Democratico, indicazione che è stata riconosciuta decisiva per gli esiti elettorali. Un ulteriore senso di responsabilità è stato manifestato dalla “Lista Civica Vivere Porto” a maggio 2023, quando il voto determinante del suo consigliere ha consentito di evitare il commissariamento del Comune e di portare a termine il mandato. In quell’occasione, in conseguenza delle posizioni assunte dai tre consiglieri fuoriusciti dal gruppo del PD e del voto espresso dalle minoranze di Lega e Movimento 5 Stelle, si sarebbe arrivati alla gestione commissariale con il rischio di gravi ritardi per tutte le realizzazioni urgenti del PNRR e altri atti necessari e non rinviabili. Purtroppo, il nostro gesto di responsabilità sembra non essere stato riconosciuto da parte di chi non aveva più i numeri per governare: ne sono prova la tiepidezza e, talvolta la contrarietà, verso le nostre proposte, ma soprattutto le decisioni per le candidature del 2024, già prese senza la proposta di un confronto su contenuti potenzialmente condivisibili.

Riteniamo che i numerosi elettori di Vivere Porto, che si sono sempre contraddistinti nelle elezioni per il numero di preferenze espresse, siano preparati a scegliere i candidati che esprimeranno il loro impegno sui temi che ci stanno più a cuore: partecipazione attiva dei cittadini alla vita della comunità, tutela dell’ambiente, stop al consumo di suolo, particolare attenzione alle famiglie e alle fragilità sociali, mobilità sostenibile, scuola, cultura e buone pratiche per l’inclusione e l’integrazione.

Saremo dunque attenti come cittadini attivi a monitorare le proposte delle liste in competizione, comprese quelle che si presentano come “liste civiche”, chiedendo, a tutte le candidate e i candidati, di confrontarsi su questi temi e demandando all’intelligenza dei nostri sostenitori la valutazione per l’espressione del voto.

Siamo ben consapevoli che presentandoci da soli come civici alla prossima tornata elettorale non potremmo approdare al governo locale e siamo, altrettanto, consapevoli che fino a quando i partiti non valorizzeranno nei fatti il civismo come esperienza di partecipazione e di vicinanza concreta alle esigenze dei cittadini, da soli non riusciranno a promuovere una politica di comunità che, venendo a mancare sempre più, allontana i cittadini dagli appuntamenti elettorali”.

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