MANTOVA – Dimenticare Chiavari e ripartire di slancio con il supporto delle mura amiche del Martelli e del suo pubblico, anche se il Modena che sabato arriva a Mantova è un avversario temibile e già in forma. Al Mantova di mister Davide Possanzini mancheranno sicuramente Francesco Ruocco e Stefano Cella, ma in dubbio ci sono anche gli altri due centrali di difesa Valerio Mantovani e Alessio Castellini. Tutte note a margine rispetto a quanto detto nella consueta conferenza stampa pre-partita dal mister biancorosso.
Gli spunti dalla sconfitta con l’Entella. “Di cose che non hanno funzionato ce ne sono un po’ in tutte le fasi di gioco. Sicuramente non è stata una delle nostre migliori prestazioni, ma non è stata una prestazione da buttare via totalmente secondo me. Abbiamo trovato tante difficoltà, anche a livello fisico, però non è una giustificazione, secondo me abbiamo iniziato bene la gara, i primi minuti fino al gol, però non siamo riusciti a dare quel ritmo alla partita. Nonostante questo, si poteva fare meglio, la prestazione poteva essere migliore, anche sulla base delle occasioni che ci sono capitate, è chiaro che possiamo fare meglio, tempo ce n’è, è normale che il campionato è appena iniziato e dobbiamo lavorare concentrandoci sul rendere migliore la prestazione. Poi il risultato verrà di conseguenza”.
Sul momento del Mantova. “In classifica siamo dove dovremmo essere e dove ci aspettiamo di essere in base ai nostri obiettivi. Ci dobbiamo soffermare sulla prestazione e sulla crescita dei giocatori che è la cosa che mi preoccupa di più, nel senso che voglio dei miglioramenti e stiamo lavorando su quello. So che i risultati con il lavoro arrivano, questa è l’esperienza che ho da quando faccio questo mestiere. Cerco di lavorare in campo, di migliorare le cose che non vanno bene e alcune cose sono non sono andate bene con l’Entella, tra cui un po’ di mentalità, perché ci sta a volte non fare la migliore prestazione ma comunque portare un risultato positivo a casa. Questo a noi capita molto raramente, se non mai. Credo nell’ottenere il risultato con la prestazione, però a volte ci si può attaccare a degli episodi e da questi venirne fuori con un risultato positivo. Ogni momento può essere decisivo. Ci sono tanti punti su cui lavorare, ma è inevitabile. Però mi piace mettere in chiaro che non è un momento preoccupante, perché sto avvertendo che sta passando questo”.
Sul Modena. “Una squadra molto organizzata, compatta, che fa le due fasi molto bene, con le sue idee, nel senso che quando si difendono si difendono bene, quando si difendono con il blocco basso sono molto bravi, e poi quando hanno la palla hanno giocatori di qualità, quando attaccano, attaccano in tanti. Una squadra che sta stare in campo, molto ben organizzata, con giocatori molto forti per la categoria. Hanno anche l’entusiasmo adesso che stanno facendo delle partite alla grande, però noi abbiamo voglia di riscattarci per la prestazione, vogliamo cercare di fare sempre di più e meglio le nostre cose e basta. Anche se è un derby è una partita come le altre, dobbiamo affrontarla sempre al massimo per vincere”.
Sui margini di miglioramento della squadra. “I ragazzi hanno tanti margini di miglioramento, così come il sottoscritto la squadra è molto autocritica e si riconosce rispetto a quello che si fa durante la prestazione. Abbiamo cercato di lavorare parlando con loro come abbiamo sempre fatto, rivisto poco la partita, ci siamo concentrati più su quelle che sono le emozioni e i sentimenti nostri. Le partite hanno una storia lunga, c’è sempre il momento in cui devi star lì ad aspettare che passi la tempesta, senza farti portar via. Dobbiamo essere bravi a trovare quella continuità mentale, più che a livello di gioco, perché la squadra secondo me quando fa le cose le fa bene, le conosce. Dobbiamo fare questo scalino, dobbiamo trovare continuità assolutamente, ma dobbiamo farlo con consapevolezza, con forza, con determinazione, senza pensare a episodi o a cose che non ci riescono, e siccome oggi non ci riescono è una partita da buttar via. Il nostro obiettivo è gestire la partita tramite il controllo del possesso palla e del gioco, a volte non ci si riesce, di conseguenza va gestita con altre cose come le emozioni e le motivazioni”.
Majer e un minutaggio finora limitato. “Oggi è il 18 settembre, non posso pensare di dire “Majer mi ha deluso”, “Majer doveva fare così”. E’ appena arrivato, è un ragazzo fortissimo, lo riconoscono i compagni, lo riconosce lo staff, lo riconosce la società. Tutti riconoscono la qualità di Majer. Però ci sono anche altre componenti, ci sono le scelte che fa l’allenatore, ci sono le scelte che fanno i dirigenti… lui è un giocatore come gli altri, è un giocatore forte che a questa squadra alzerà il livello. Ci saranno i momenti in cui lo riuscirà a fare meglio e in cui lo riuscirà a fare meno, ma deve ritrovarsi in un nuovo contesto, abitudini diverse, persone diverse. Non è questione che stesse male o stesse bene, quelle sono mie scelte e lui era pronto per giocare. Per il tipo di partita che era ho fatto altre scelte, è una cosa assolutamente naturale. Sono felicissimo di aver preso Majer e Falletti, sono felicissimo di tutti i giocatori che ho e so che prima di dare la mia opinione rispetto a quanto fatto devo aspettare qualche mese, sennò non ha senso e si fa al gioco che si fa al bar”.