MANTOVA – Arriva il Natale in casa biancorossa, ma prima ancora – sabato 21 dicembre, ore 15 – al Martelli si presenta il Frosinone in quella che è a tutti gli effetti una sfida-salvezza inaspettata. I ciociari, scesi dalla Serie A in estate, hanno cominciato male la stagione e sono ancora dietro al Mantova in classifica, ma la loro ripresa a livello di risultati è evidente. Una partita che ritorna dopo anni e che a qualcuno evocherà ricordi dolci, come quel playoff della stagione 2004-2005 in cui Dario Hubner segnò sotto la Te con un incredibile gol di tacco. Per mister Davide Possanzini, però, l’obiettivo è non fallire il secondo scontro-salvezza consecutivo.
Come sta la squadra. “Bene, sappiamo l’importanza che ha ogni partita. Il campionato è ancora lungo, c’è ancora tanto da dimostrare. Siamo sereni perché stiamo lavorando bene. Siamo soddisfatti di quello che stiamo facendo, ma vorremmo fare qualcosa in più perché secondo me abbiamo nelle corde la possibilità di fare qualcosa in più”.
Che Frosinone ti aspetti. “Come tutte le altre, sarà una partita molto complicata sotto il punto di vista tattico perché c’è tanto studio al giorno d’oggi, tante conoscenze. Le difficoltà si trovano a ogni partita. Hanno iniziato male contro i pronostici ma nell’ultimo periodo si sono messi a posto sotto il profilo dei risultati, visto che le prestazioni non mancavano neanche prima”.
Sulle condizioni della rosa. “La squadra sta bene, i ragazzi si allenano alla grande, con fiducia e ovviamente vorremmo averli tutti a disposizione i giocatori ma purtroppo questo lavoro a volte te li toglie. Non è un problema perché abbiamo tanti giocatori bravi e poi sta a me scegliere e fare meno danni possibili”.
Sul recupero di Brignani e Redolfi in difesa. “Sono tutti disponibili e pronti per giocare. Tranne i tre che sappiamo – Ruocco, Burrai e Radaelli – sono tutti disponibili. Si stanno giocando la maglia da titolare con molto impegno e questo è bello. Sotto certi punti di vista sono i giorni più brutti per un allenatore perché la partita si avvicina e vorresti farli giocare tutti”.
Sul “pessimismo” attorno alla squadra. “Ognuno vive questo mestiere e i commenti nella propria maniera, per come è cresciuto, per la cultura che ha, per come è stato educato. Io prevengo questa cosa cercando a volte di parlare ai ragazzi e facendogli capire che se fanno un certo lavoro si va di fronte a critiche ed elogi, è un’altalena di emozioni e opinioni ogni giorno. La cosa importante è non perdere l’equilibrio”.
Vuoi rivolgere un appello al pubblico? “Assolutamente no, perché dovrei? Ognuno è libero di esprimere la propria opinione. Noi la vicinanza dei tifosi la sentiamo eccome, a Bolzano hanno cantato dall’inizio alla fine, non hanno mai smesso. Più di così non possiamo chiedere. Sappiamo che i tifosi ci daranno sicuramente una mano e ogni critica che viene dal tifoso è per amore”.
Sui gol presi nei primi minuti. “Associo questa cosa al caso più che altro, ci era capitato anche l’anno scorso a Novara e Vercelli consecutivamente ma io penso che siano momenti della stagione in cui alcune volte ti va meglio e altre volte meno bene”.