QUINGENTOLE – “Un bilancio da sopravvivenza”. Così la minoranza di Quingentole Vive ha definito il piano finanziario 2025-2027 del Comune durante la presentazione dell’assestamento generale all’ultimo Consiglio comunale. Secondo il gruppo di opposizione si tratta di una manovra “che dà poco spazio alla parte corrente, tant’è vero che è stato necessario utilizzare parte di avanzo libero per far fronte a spese straordinarie che comunque, in un Comune, rappresentano la quotidianità, come quelle del sociale, pur godendo della moratoria sui mutui, che ha fatto risparmiare al bilancio ben 35mila euro”.
Il rendiconto 2024 – lo ricordiamo – si è chiuso con 476mila euro, di cui 127.399 di avanzo libero derivato da risorse del 2024 e dall’avanzo libero non utilizzato nel 2023 (ben 48mila euro). “Parliamo di un bilancio – ha detto la minoranza – che a malapena riesce a far fronte ai bisogni emergenziali e che difficilmente può essere preso in considerazione per intervenire sulla manutenzione di impianti pubblici, come per esempio l’impianto fotovoltaico che, non funzionando correttamente, porterà a minori entrate dai contributi previsti. L’Amministrazione ha già decurtato la cifra in bilancio: da 40mila a 15mila.
Un bilancio da sopravvivenza, secondo la minoranza, si traduce in impossibilità a investire. “E con il minimo imprevisto si è costretti a utilizzare l’avanzo libero”.
E se quest’anno i conti erano in affanno, per Quingentole Vive, il prossimo biennio sarà da collasso per le casse del Comune.
“Il prossimo biennio prevede – ha spiegato la consigliere Manuela Dalboni – il pagamento delle rate posticipate a causa del sisma del 2012. Ci chiediamo come il bilancio di Quingentole potrà mai far fronte a questa congiuntura. Ricordiamo che il pagamento di rate del 2025 era 65mila euro, nel 2026 sarà 87mila, nel 2027 sarà 97mila euro. Dove troveremo questi soldi?”.
“E’ ora che l’Amministrazione si attivi per trovare nuove strategie, ma non, come ha accennato il sindaco Perlari, con la possibilità di alzare le aliquote dei tributi Imu e dei servizi a domanda individuale (l’Irpef è già al massimo); piuttosto con la prospettiva di far crescere il proprio Comune, con una visione che vada oltre il proprio campanile. E, a proposito di campanili, intanto arriva come un fulmine a ciel sereno la notizia che dei 14 milioni di contributi regionali per le Aree interne, forme di sostegno contro lo spopolamento di alcune zone” è il commento della minoranza.
In aula si è parlato anche di Dup, il Documento unico di programmazione. “Un libro dei sogni – l’ha definito la minoranza – Tante idee ma non sostenute da finanziamenti concreti. Come il bando per realizzare un impianto di videosorveglianza, approvato con una delibera di giunta a metà giugno. Un bando che richiede un cofinanziamento da parte del Comune, ma la copertura non c’è.
Come non c’è la copertura per ristrutturare la casa di Lanfranco. “Stiamo cercando fondi” ha detto il sindaco in consiglio. “Quindi, anche quest’anno sarà il prossimo anno” ha chiuso Dalboni.