MANTOVA – Nei giorni scorsi si è conclusa la raccolta firme cartacee a sostegno del referendum contro l’autonomia differenziata. In provincia di Mantova sono state raccolte oltre 4mila firme dal Comitato promotore formato da Cgil, Uil, Pd, M5S, Sinistra Italiana, Verdi, Italia Viva, Acli, Anpi, Arci, Demos, La via maestra. A livello nazionale sono state raccolte oltre 700mila firme cartacee e più di 550mila online, per un totale di oltre 1 milione e 200mila firme. Dato che evidenzia come il quorum per presentare il quesito referendario (500mila firme) sia stato ampiamente superato. La raccolta online è terminata il 24 settembre.
Referendum contro l’autonomia differenziata, nel Mantovano raccolte oltre 4.300 firme
Una legge, quella sull’autonomia differenziata, che – secondo i promotori del referendum – spacca il Paese rendendo più deboli e soli lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati, minando l’economia di tutte le regioni, rinunciando a una politica industriale, energetica, ambientale nazionale, rendendo l’Italia più fragile in Europa e nel mondo.
“Esprimiamo soddisfazione per il risultato conseguito finora – spiega Paola Longari, presidente dell’Anpi provinciale – anche se il percorso è ancora lungo, ma siamo sulla buona strada. Ci tengo a ringraziare tutte le associazioni del territorio che hanno contribuito a conseguire questo risultato”.
“L’autonomia differenziata è sbagliata – aggiunge Daniele Soffiati, segretario generale della Cgil di Mantova – perché, come ha dichiarato Maurizio Landini, rappresenta ‘il trionfo della retorica delle piccole patrie’. Quella concepita da Calderoli è una legge che aumenta i divari e le disuguaglianze, non solo a danno del Sud, ma negando la crescita dell’intero Paese. E’ una legge che mina ulteriormente il diritto alla Sanità e all’istruzione. Con l’autonomia differenziata il pericolo è anche quello che vengano messi in discussione i contratti nazionali, oltre a fare un ulteriore e potenzialmente definitivo passo indietro nella programmazione di politiche industriali di indirizzo per l’intero Paese”.