Rinaturalizzazione ex cave, bocciata la mozione. Gaburri: “occasione persa”. Betteghella: “mancano i requisiti”

MARMIROLO – Il Comune non parteciperà al bando regionale che finanzia i progetti di rinaturalizzazione di suoli degradati attraverso l’ampliamento di spazi verdi a uso pubblico in ambito urbano e periurbano. La questione è stata dibattuta nel corso dell’ultimo Consiglio comunale tenutosi nei giorni scorsi, con l’opposizione guidata da Roberta Gaburri che aveva presentato un’apposita mozione con la quale richiedeva all’amministrazione di candidare le aree delle ex cave tra Pozzolo sul Mincio e Marengo.

“L’amministrazione comunale – afferma Gaburri – ha risposto che non hanno partecipato al bando perché secondo loro non ci sono i presupposti. Per quanto ci riguarda, questo discorso è pretestuoso: intanto è importante candidarsi, poi sarà la Regione a valutare, perché ci sono dei paletti che si possono superare, non sono vincolanti”. Questa, sostiene la Capogruppo, “era un’opportunità da non lasciar perdere. L’Amministrazione avrebbe dovuto partecipare, studiarci, metterci le capacità. C’è anche stata la proroga al 15 settembre (la scadenza originaria era fissata al 30 agosto), perché non provarci?”. Gaburri incalza: “le aree delle ex cave sono private? Esiste anche l’esproprio. Inoltre, operazioni di questo tipo aiutano a prevenire altri casi come quello della discarica, perché quelle sono zone che fanno gola. Gli attuali amministratori non hanno una visione “green” del territorio a lungo termine. Sono dispiaciuta ma anche basita da questo atteggiamento, questa proposta doveva essere valutata al di là delle idee politiche”.

“Quando è uscito il bando – risponde la Sindaca Elena Betteghella – lo abbiamo studiato per bene: siamo sempre attenti a intercettare i bandi quando escono, che siano regionali, nazionali o europei. Qui il bando parla di contaminazione o di desertificazione, o riduzione della fertilità. Questi terreni devono essere localizzati in ambito urbano o periurbano, e siamo andati a capire cosa si intende per quest’ultima accezione: una posizione marginale esterna, quindi entro un chilometro dal centro urbano. Inoltre, come la mozione dice, questi terreni devono essere di proprietà dell’Ente, o pubblici, o in fase di esproprio. Preso atto di tutte queste caratteristiche che il bando impone, è emerso che non ci sono tante possibilità, anzi, nell’area che la minoranza nomina non esistono parti comunali. Sono tutti ambienti di tipo privato, in alcuni casi con cantieri attivi. Non ci siamo, ma neanche nelle distanze. Se anche ci fosse una previsione di esproprio, il bando prevedeva il rimborso di una spesa pari al 10% di quello che il Comune deve sborsare per prendersi il terreno. E’ quindi logico che per piccoli Comuni come il nostro è difficile”. Il primo cittadino continua: “la maggioranza ha ribadito che non c’è alcuna pregiudiziale rispetto a questo bando, anzi, ben venga. Per quanto riguarda Marmirolo, le aree tra Marengo e Pozzolo non sono candidabili per le caratteristiche dette. Questa cosa, però, non deve essere per niente confusa con la non voglia di combattere contro la discarica. E, soprattutto, con una mancanza di visione per il futuro. Il non poter partecipare a un bando non significa che questa Amministrazione non abbia in animo la volontà di fare di tutto per cercare di non avere la discarica sul proprio territorio e, perché no, di recuperare anche altri ambienti che hanno bisogno di essere valorizzati. Non da ultimo, l’impegno di questa Amministrazione è massimo per cercare di sbloccare la situazione della ex Comapre”.