MANTOVA – E’ stato uno dei più grandi attaccanti italiani di sempre, uno di quelli che in quel calcio con ancora le marcature a uomo era una sorta di maledizione per i difensori che avevano l’arduo compito di doverlo fermare.
E’ il mantovanissimo Roberto Boninsegna, per il mondo del calcio il grande Bonimba, per i mantovani semplicemente “Il Bobo” che oggi compie 80 anni. Una carriera strepitosa la sua, piena di goal, successi ed emozioni, che lo ha visto anche tra i grandi protagonisti ai Mondiali del Messico del ’70 di quella che è stata ribattezzata come la partita del secolo, Italia-Germania 4 a 3 durante la quale fu l’artefice del primo goal.
E poi gli anni indimenticabili al Cagliari, all’Inter e alla Juventus che lo hanno fatto diventare un monumento del calcio italiano
E un unico grande rimpianto: “non aver giocato nel Mantova”, lui che era nato a poche centinaia di metri dallo stadio Martelli e che a Mantova iniziò a giocare da ragazzino nell’imbattibile Sant’Egidio di mister Massimo Paccini, una squadra che è stata ed è rimasta a distanza di tanti anni anche una bellissima storia di amicizia.
E al Martelli ci andava ogni domenica la sua mamma, la signora Elsa, tifosissima del Mantova che andò allo stadio pure durante tutta la gravidanza. “al nono mese il custode la vede e le dice, signora Elsa, domenica prossima, però, è meglio che va all’ospedale, altrimenti il bambino nasce qui” racconta Boninsegna con un sorriso ….
Nel video servizio l’intervista a Roberto Boninsegna sulla sua straordinaria carriera