Sanità in affanno, Azione: “poco personale e troppi cittadini lasciati indietro”

MANTOVA – “Azione da sempre mette al centro gli investimenti sulla sanità, perché su questo si gioca il futuro del Paese”, il messaggio arriva dalla deputata Elena Bonetti, neoeletta presidente di Azione, durante la conferenza stampa organizzata dal partito questa mattina presso il Teatro Sociale.
Al tavolo anche Andrea Guandalini, presidente dell’Ordine degli Infermieri di Mantova, il presidente di Azione Mantova Gianfranco Stagi e Assunta Putignano del direttivo provinciale che hanno sottolineato con forza la grave carenza di personale specializzato a livello sanitario: “Gli infermieri sono sempre più anziani, mancano i giovani che intraprendano questo corso di studi ed altri sempre inerenti alla sanità; manca anche una regolamentazione a livello normativo per inserire risorse di professionisti extracomunitari”. Putignano ha ricordato anche l’annoso problema delle liste d’attesa. “Le strutture ospedaliere sono ormai un collo di bottiglia” ha dichiarato.
L’indice è stato puntato non solo sulla mancanza di personale, ma anche sugli stipendi non adeguati al carico lavorativo del personale sanitario, problema non trascurabile e che fa calare ulteriormente il numero di giovani che scelgono queste professioni. “Servono risorse – ha continuato Bonetti – per i rinnovi dei contratti, per un aumento degli stipendi che ad oggi sono medio-bassi, considerando che queste occupazioni richiedono turni e impegno importante”. Gli infermieri, gli operatori socio-sanitari e gli ausiliari socio-assistenziali, hanno una valenza umana e sociale molto alta, anche all’interno delle Rsa, considerando l’aspettativa di vita in aumento. L’alto livello di longevità porta con sé però nuove problematiche alle quali dare risposta. Bonetti, che è anche a capo della Commissione d’inchiesta sugli effetti della Transizione Demografica in Parlamento, ha aggiunto: “E’ necessario predisporre le condizioni per vivere bene in salute da anziani, molti di loro sono soli e con patologie, rientrano in una categoria di fragilità alla quale si deve dare una risposta territoriale che raggiunga anche aree con pochissimi accessi ai servizi e persone che non si possono permettere a livello economico le cure o anche gli screening”. Parole importanti che sottolineano ulteriormente la necessità di investimenti per la formazione di personale e la facilitazione di accesso ai presidi territoriali sanitari. In accordo anche la segretaria generale di CISL/FP Asse del Po, Rita Pinna che ha confermato insieme al presidente dell’Ordine Infermieri, il grave sottodimensionamento del personale sanitario specializzato.
“Regione Lombardia vanta molte eccellenze a livello sanitario, ma allo stesso tempo è carente sulla medicina territoriale – ha concluso Bonetti – attraverso interrogazione ministeriali, si dovranno risanare le questioni più urgenti e permettere a tutti i cittadini di accedere al Servizio Sanitario Nazionale attraverso le strutture pubbliche”.

Elisabetta Romano