Sanità lombarda in crisi: Carra commenta i dati GIMBE. La replica di Mauro Piazza

MILANO – “I dati GIMBE sono allarmanti e confermano ciò che denunciamo da tempo: la sanità lombarda sta vivendo un tracollo sotto la guida di Fontana e della destra.” Così il consigliere regionale del Partito Democratico Marco Carra commenta il rapporto pubblicato oggi dalla Fondazione GIMBE, che evidenzia una perdita di 14 punti nella capacità della Lombardia di garantire i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) tra il 2022 e il 2023. “La Lombardia è la seconda peggiore in Italia per perdita di posizioni. Un dato che dovrebbe spingere Fontana, Bertolaso e tutta la maggioranza regionale a riconoscere la necessità di un cambiamento profondo,” afferma Carra.

Secondo il consigliere, è urgente ricostruire la sanità territoriale, reinvestire nella sanità pubblica e ridurre i tempi di attesa, che oggi rappresentano un vero e proprio ostacolo per i cittadini, spesso costretti a ricorrere alla sanità privata per ricevere cure tempestive. “Questo è un monito anche per il governo nazionale: il modello lombardo non funziona. Spingere verso una privatizzazione sempre più marcata è una scelta sbagliata e pericolosa.”

Carra ricorda inoltre che tra poche settimane approderà in Consiglio regionale la proposta di legge di iniziativa popolare per la riforma del servizio sanitario lombardo, sostenuta da oltre 100.000 firme raccolte in tutta la regione. “È un’occasione che la destra lombarda non può permettersi di ignorare. Serve un cambio di rotta, serve ascoltare i cittadini e restituire alla sanità pubblica il ruolo centrale che merita.”

Immediata la replica del  sottosegretario all’Autonomia e ai Rapporti con il Consiglio regionale Mauro Piazza: “La Regione Lombardia mostra un profilo di adempienza ai Lea superiore alla soglia (60) in tutte e tre le aree di assistenza: prevenzione, distrettuale e ospedaliera, altro che perdita di 14 punti. Gimbe, Majorino e Di Marco farebbero bene a non distorcere o strumentalizzare dati ufficiali del Ministero della Salute o imparare a leggerli e contestualizzarli”. E’ la risposta al comunicato di Gimbe, Majorino e Di Marco, sulla lettura dei dati dell’ultimo monitoraggio dei dati CORE (fondamentali) 2023, del Nuovo Sistema di Garanzia” dei Livelli essenziali di assistenza – che ha sostituito la griglia LEA -, realizzato dal Ministero della Salute,

“Nel confronto tra Regioni, lo strumento ‘NSG CORE’ – evidenzia il sottosegretario – fornisce punteggi per singola area e una sintesi complessiva con soglie di adempienza. Criticità possono emergere in aree specifiche, ma non si traduce automaticamente in una perdita sostanziale del punteggio complessivo a livello regionale. È fondamentale distinguere tra punteggio totale, punteggi per area e indicatori CORE: la somma dei punteggi per area non equivale a una singola “perdita” di 14 punti in tutte le aree”.

“A livello di indicatori CORE – aggiunge Piazza – l’area prevenzione evidenzia una dinamica positiva su indicatori chiave (a esempio adesione agli screening a punteggio elevato). Alcune aree richiedono attenzione, ma non configurano una perdita netta di performance complessiva. Il quadro 2023 non segnala una perdita di 14 punti: i punteggi complessivi mostrano mantenimento o lieve miglioramento in alcune aree e solo lievi flessioni in altre”.

“Questi dati – conclude il sottosegretario – ribadiscono l’importanza di consultare fonti ufficiali per una lettura accurata e contestualizzata.