Sanità regionale, Carra (Pd): “La destra vuole impedire il referendum. Si mette contro i cittadini”

MILANO – “La Destra al governo di questa regione sta ostacolando la possibilità per i cittadini di pronunciarsi su un tema prioritario come la sanità. La richiesta di un referendum abrogativo, in particolare sull’equiparazione della sanità pubblica e quella privata, è stata respinta dalla maggioranza dell’Ufficio di Presidenza.

La richiesta verrà ripresentata al Consiglio regionale previsto per martedi 12 settembre. Il rilancio della sanità pubblica passa anche attraverso questo. Il principio alla base del sistema sanitario regionale impostato dal centrodestra non regge più e le concessioni alla sanità privata comportano disuguaglianze nell’accesso ai servizi: chi può pagare ricorre alle visite a pagamento per eludere i tempi di attesa troppo lunghi. E questo è solo un esempio delle gravi storture che comporta attualmente il sistema.
La destra vuole stroncare sul nascere il referendum, proposto e sostenuto da sindacati e associazioni, ma così facendo si mette contro i cittadini a cui impedirebbe di pronunciarsi su quesiti importanti che hanno evidenze e riscontro nella vita di ognuno. In Aula il 12 settembre il Consiglio regionale si assumerà una responsabilità importante e il gruppo PD sosterrà il diritto dei lombardi di esprimere il proprio giudizio.”
Lo dichiara Marco Carra, consigliere regionale PD e membro della Commissione Sanità, in merito all’esito dei tre quesiti referendari regionali abrogativi di parti della legge sanitaria lombarda, volti a scardinare l’equiparazione tra sanità privata e pubblica in Lombardia.
Il Consiglio regionale, il 12 settembre prossimo, deciderà a maggioranza se decretarne o meno l’ammissibilità.
Si ricorre al voto in Aula in quanto l’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, per decisione dei componenti di centrodestra, il 25 agosto scorso ha ritenuto di non ratificare l’ammissibilità, di conseguenza la legge regionale n. 34 del 1983 rinvia la decisione all’assemblea.

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