MANTOVA – “La corsa si ferma qui”. Con queste parole l’annuncio a bordo del Frecciarossa diretto a Modena e poi a Mantova ha gelato questa sera decine di passeggeri, proprio mentre il treno entrava a Firenze Santa Maria Novella. Tutti giù dal treno, valigie al seguito e piani di viaggio improvvisamente stravolti, con il viaggio trasformato in una corsa ad ostacoli, senza sapere nemmeno dove finisse l’ultimo ostacolo. Di conseguenza la corsa del Frecciarossa da Mantova per Roma prevista per domattina non ci sarà.
Lo stop del Frecciarossa è solo uno dei tanti effetti collaterali dello sciopero nazionale dei trasporti, indetto per venerdì 20 giugno ma già partito alle 21 di giovedì. Una mobilitazione che coinvolge praticamente ogni mezzo di spostamento possibile: treni, aerei, bus, metro, autostrade e persino i porti. Dietro la protesta ci sono rivendicazioni ben precise: aumenti salariali per recuperare il potere d’acquisto eroso dall’inflazione, la richiesta di riduzione degli orari di lavoro e il dissenso verso la partecipazione dell’Italia al piano di riarmo europeo.
Il personale del Gruppo FS, di Trenitalia e Trenitalia Tper è già fermo, con il consueto balletto di cancellazioni, ritardi e treni garantiti solo nelle fasce orarie protette (dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21). Anche Italo partecipa allo sciopero, pur avendo pubblicato un elenco di corse garantite — un salvagente per pochi fortunati. Sul fronte merci, dalle 13 alle 21 di venerdì si fermerà pure il personale di Captrain Italia.
La situazione è in costante aggiornamento e si raccomanda a tutti i viaggiatori di informarsi in tempo reale prima di mettersi in viaggio.
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