PORTO MANTOVANO – Si è conclusa con due arresti l’operazione condotta dai Carabinieri di Porto Mantovano nel primo pomeriggio di lunedì 26 maggio, in seguito a una truffa aggravata ai danni di un’anziana residente a Sorgà, nel Basso Veronese. In manette sono finiti un uomo di 50 anni e una donna di 41, entrambi originari del Napoletano e già noti alle forze dell’ordine.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, la truffa è avvenuta con uno schema purtroppo collaudato: la vittima, una donna di 76 anni, è stata contattata telefonicamente da un sedicente “maresciallo dei Carabinieri”, che l’ha informata di una presunta rapina nella zona e della necessità di controllare se nella sua abitazione fossero finiti oggetti rubati. Poco dopo, una complice si è presentata alla porta, spacciandosi per un’inviata dell’Arma. Con modi rassicuranti, è riuscita a farsi consegnare circa 1.200 euro in contanti e diversi monili in oro, per poi allontanarsi rapidamente.
Scattato l’allarme, e fatto sapere che con ogni probabilità i malviventi si stavano dirigendo verso il territorio mantovano, i Carabinieri della Stazione di Porto Mantovano si sono messi immediatamente alla ricerca del veicolo utilizzato dai truffatori, predisponendo controlli mirati sulle principali arterie stradali. Controlli che hanno portato i loro frutti, poiché di lì a poco i militari hanno intercettato l’auto dei sospetti proprio lungo una delle strade che collegano la provincia di Verona a quella di Mantova. I due, avendo capito che la pattuglia dei Carabinieri la stava seguendo, hanno cercato di disfarsi del bottino consistente in denaro contante e svariati monili in oro, probabilmente appena sottratti all’anziana veronese. Dopo aver recuperato il maltolto, i Carabinieri hanno proceduto al controllo della coppia.
Grazie alla collaborazione con i colleghi della provincia di Verona, è stato possibile ricostruire nel dettaglio la dinamica del raggiro. Fondamentale è stata la testimonianza della vittima, che ha fornito una descrizione precisa dei malviventi e ha riconosciuto con certezza la donna durante una ricognizione fotografica. A rafforzare ulteriormente il quadro accusatorio sono state l’analisi dei sistemi di videosorveglianza, le testimonianze raccolte lungo il tragitto e i dati di localizzazione del veicolo, risultato preso a noleggio. Durante la perquisizione sono stati rinvenuti anche telefoni cellulari usati per le truffe e appunti contenenti indirizzi di potenziali vittime, oltre a vere e proprie istruzioni operative su come ingannare le persone.
I due truffatori sono stati arrestati con l’accusa di truffa aggravata in concorso e condotti nel carcere di Mantova, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. La refurtiva, interamente recuperata, sarà riconsegnata alla legittima proprietaria nelle prossime ore, come disposto dalla Procura di Mantova. Il Comando Provinciale dei Carabinieri di Mantova ha espresso piena soddisfazione per l’esito dell’operazione, sottolineando l’importanza della presenza costante sul territorio, in particolare nella tutela delle persone più vulnerabili.