MANTOVA – È scomparso nelle scorse ore, all’età di 84 anni, Rodolfo Signorini: letterato, accademico virgiliano, scrittore, storico dell’arte, conservatore del Palazzo d’Arco e tra le voci più autorevoli del panorama culturale mantovano. Figura colta, raffinata, capace di attraversare decenni di vita intellettuale con rigore e ironia, Signorini fu però – come accadde a molti giovani mantovani della sua generazione poi diventati stimati professionisti – anche un brillante goliardo dell’U.G.M., l’Unione Goliardica Mantovana. Signorini ne andò sempre molto fiero. Tra le imprese più celebri della sua stagione goliardica c’è la finta inaugurazione del ponte di Borgoforte, episodio entrato quasi nel mito e che lo stesso Signorini raccontò con irresistibile verve nel libro “Dal Guf al Sessantotto” scritto dal compianto giornalista e scrittore Renzo Dall’Ara, anche lui goliardo.
Ecco quel che accadde. Nel 1963 il nuovo ponte di Borgoforte era pronto, ma l’inaugurazione ufficiale veniva continuamente rimandata. Un gruppo di giovani dell’UGM., stanchi dell’attesa, decise allora di organizzarne una finta, in perfetto spirito goliardico. In una domenica di novembre, una ventina di ragazzi partì per Borgoforte nella nebbia padana con feluche, mantelli e un nastro tricolore. Rodolfo Signorini, scelto come “autorità” della cerimonia, indossò un elegante cappello scuro, l’abito nero e una fascia tricolore, assumendo il ruolo di sindaco improvvisato. Arrivati sul ponte, tesero un nastro tricolore e Signorini lo tagliò ufficialmente, tra gli applausi divertiti di passanti e curiosi. Seguì un ironico “collaudo” del ponte e, in piazza, l’immancabile “discorso ufficiale”, che fece ridere tutti. Il gruppo rientrò a Mantova come una piccola parata festosa, e l’episodio diventò presto una delle pagine più celebri della goliardia mantovana, ma anche due pagine di giornale: la Gazzetta di Mantova e Il Resto del Carlino, allora con redazione in città, dedicarono infatti due articoli alla scherzosa inaugurazione. Quella vera avvenne poi una decina di giorni dopo.
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