PEGOGNAGA – Pd, Cittadini Attivi e RiAttiviamo Pego fortemente critici nei confronti del diniego del sindaco di Pegognaga a patrocinare il Mantova Pride. Lo accusano in pratica d’incoerenza con la presa di posizione che assieme alla maggioranza assunse nel dicembre 2020 nell’approvare l’odg della minoranza di centrosinistra in appoggio alla legge Zan. Viola Messori, Giulia Buzzi, Teresa Morbio e Manuela Merli hanno perciò convocato nella sede del circolo Pd una conferenza stampa per emettere un lungo comunicato in cui tra l’altro si dice «Diamo pieno sostegno al Pride e alla comune battaglia per i diritti umani. Rileviamo che il sindaco di Pegognaga e la maggioranza hanno negato sostegno e patrocinio al Mantova Pride. Nella lettera firmata dal primo cittadino in risposta al Coordinamento si legge chiaramente come il sindaco non intenda assumersi la responsabilità di condividere e sostenere dal basso la battaglia per i diritti dei cittadini, facendosi scudo dei cittadini stessi. Il sindaco dovrebbe difendere e rappresentare i diritti di tutti i cittadini, in particolare quelli discriminati e vessati da comportamenti violenti e maschilisti». Prosegue «Prenda posizione senza attendere disposizioni dall’alto. A quali temi etici si riferisce nella sua risposta, quando parla di temi ancora al vaglio della politica nazionale? Motivi quali sono le tematiche che creano distinguo tra la nostra e la vostra battaglia. Intende riconoscere i diritti di tutti o solo di una parte?» Rileva «Ricordiamo che il 23 dicembre 2020 sindaco e maggioranza hanno votato a favore dell’odg da noi proposto in cui si dava pieno sostegno alla legge Zan, impegnando sindaco e giunta a trasmetterlo ai presidenti di Camera e Senato, a commissione Pari Opportunità, Servizio Civile, Politiche Giovanili e Sport dell’Anci». Conclude in riferimento al sì di sindaco e maggioranza all’odg del 2020 «Quel voto a sostegno della legge Zan è stato di puro opportunismo, che non rispecchia la reale volontà di realizzare una battaglia affinché i diritti di tutte e tutti siano rispettati e valorizzati».
Riccardo Lonardi