Sospesa la gara per il rinnovo della concessione di Autobrennero

Un inatteso e significativo “colpo di scena” scuote il processo di assegnazione della futura concessione cinquantennale dell’Autostrada A22 Modena-Brennero, nota come Autobrennero. Con un decreto firmato dal direttore generale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT), Sergio Moschetti, in data 26 giugno 2025, la procedura di gara è stata ufficialmente sospesa. Un blocco che si protrarrà almeno fino al 30 novembre 2025 o, comunque, fino alla pronuncia definitiva della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, gettando un’ombra di incertezza su una delle arterie infrastrutturali più vitali d’Italia e d’Europa.

Il bando del MIT, originariamente pubblicato il 31 dicembre 2024, aveva già accumulato una serie di proroghe, con l’ultima scadenza per la presentazione delle manifestazioni d’interesse fissata al 30 giugno 2025. Nel frattempo, la società Autostrada del Brennero SpA, forte di una proposta spontanea di finanza di progetto volta a garantirsi la riconferma della concessione, aveva formalizzato la propria candidatura con l’obiettivo dichiarato di “vincere la gara”. Tuttavia, la strada verso la nuova gestione si è fatta improvvisamente più tortuosa.

Il nodo cruciale della questione risiede nel diritto di prelazione. Il bando del MIT prevedeva infatti una clausola che accordava al promotore – ovvero Autostrada del Brennero – la possibilità di esercitare tale diritto qualora non fosse risultato aggiudicatario, assumendo le medesime condizioni contrattuali offerte dal vincitore. Questa previsione, tuttavia, era subordinata al parere favorevole dei servizi della Commissione europea, un dettaglio che si è rivelato di fondamentale importanza.

Ed è proprio da Bruxelles che sono emerse le principali perplessità. Già lo scorso 22 maggio, la direzione generale Imprese e Industria della Commissione europea aveva espresso “forti dubbi circa la compatibilità” di tale diritto di prelazione con le norme comunitarie. La Commissione ha evidenziato come la selezione del promotore in una fase precedente, caratterizzata da ampia discrezionalità amministrativa, non offrirebbe “alcuna garanzia procedimentale di trasparenza, alcun presidio dell’osservanza dei principi di non discriminazione e parità di trattamento né alcuna reale apertura a una concorrenza effettiva da parte di altri operatori economici”.

Considerato che l’intera procedura di gara era già stata subordinata a un pronunciamento della Commissione su questo specifico quesito, che peraltro è già al vaglio della Corte di Giustizia dell’UE, il Ministero ha ritenuto inevitabile la sospensione. Spetta ora alla massima istanza giudiziaria europea, i cui lavori sono già in fase avanzata, sciogliere il complesso nodo legale e determinare se il diritto di prelazione sia effettivamente conciliabile con i principi di concorrenza e parità di trattamento sanciti dal diritto dell’Unione. Il futuro dell’Autobrennero, e con essa la stabilità di un corridoio logistico cruciale, è appeso all’esito di questa pronuncia giudiziaria.