SUZZARA – Il caso Nazir del gruppo “Go Suzzara” che aveva affermato che “le donne pachistane sono pigre” è approdato in Consiglio comunale. E’ stata epressa solidarietà umana per gli attacchi sui social non solo di carattere politico ma la maggioranza è rimasta compatta nell’esprimere fermezza sulla decisione di non riconoscerlo più come membro del gruppo. Prima di entrare nel vivo del dibattito la presidente del consiglio Raffaella Zaldini ha informato il Consiglio comunale sulla decisione di Atif Nazir di uscire dalla maggioranza ed entrare a far parte del gruppo misto: scelta che ha alimentato ulteriori polemiche.
Interventi in Consiglio
E’ stato il sindaco Alessandro Guastalli ad aprire il dibattito sottolineando il grave impatto delle dichiarazioni di Nazir. “Non è stato rispettato ciò che avevo chiesto. Le parole di Nazir mi hanno profondamente colpito: siano esse volontarie o involontarie, hanno scatenato polemiche e divisioni. Ho invitato il consigliere ad assumersi le proprie responsabilità e ho chiesto chiaramente che presentasse le dimissioni. Non avendo ricevuto le scuse adeguate, non possiamo riconoscerlo come membro della maggioranza. Questa vicenda ci ricorda quanto le parole possano essere lame taglienti”- ha dichiarato il sindaco.
Nicoletta Ferrari, capogruppo di “Consenso Civico”, ha commentato:
“Abbiamo assistito ad un linciaggio mediatico che mi ha spinto a prendere le distanze da tali affermazioni. Il consigliere Nazir si è rivelato inadeguato per questo ruolo; se si fosse dimesso, al suo posto sarebbe subentrata una donna. Se lui si definisce di terza generazione, significa che siamo lontani da alcune culture, e questo non può giustificare tali commenti.”
Leonardo Minelli di Fratelli d’Italia ha aggiunto:
“Il centrosinistra ha formato un’alleanza opportunistica per vincere le elezioni, facendo leva sui 150 voti di Nazir, dato che non può passare inosservato. Le sue parole sono come una pistola fumante, a dimostrazione che l’integrazione è solo di facciata. Il fatto che alcuni stranieri in Italia lavorino, ma non siano pienamente integrati culturalmente, evidenzia un problema reale. La maggioranza ha sconfessato Nazir e ora dovrebbe cadere anche la giunta Guastalli.”
Laura Papagathonikou di “Suzzara Davvero”
“Occorre fare una riflessione più ampia che si discosta dalla questione Nazir. Non possiamo ignorare il fatto che altre comunità hanno chiesto di essere protagoniste mentre invece sono stati usate come elettori. La città ha bisogno di una politica chiara, onesta e coerente”.
Michele Carrillo di Go Suzzara replica a Minelli:
“La risposta della maggioranza è stata coerente tant’è che Nazir ha scelto di uscire e andare nel gruppo misto. I voti di Nazir non sono andati alla minoranza. Caro Minelli, nel suo partito c’è un ministro che si chiama Santanché che non vuole dimettersi. E voi ci volete dare lezioni? La maggioranza è salda e ha sconfessato Nazir perché la sua uscita infelice ha provocato ciò che è successo”.
Paolo Lomellini (Partito Democratico)
“Il chiarimento con Nazir è stato di tipo politico. Non è assolutamente vero che le politiche di integrazione siano state un escamotage elettorale. I tempi dell’integrazione sono lunghi e complessi e noi e chi ci ha preceduto ne siamo consapevoli quotidianamente. Non prendiamo lezioni di moralità da chi ha preso voti a piene mani seminando odio, razzismo. Un minimo di toni più compassati me lo sarei aspettato. Non ci siamo presentati con giri di parole E’ stato un passaggio di trasparenza politica anche nei confronti dei cittadini, senza alchimie. Nazir ha il diritto di esercitare la sua funzione senza vincolo di mandato e ora voterà gli atti che riterrà opportuni”.
Nicola Carra di “Ci SiAmo Suzzara” ha espresso:
“Esprimo la mia solidarietà al consigliere Nazir: i suoi 150 voti rappresentano l’interesse di una comunità, ma questo non giustifica un comportamento che ha creato divisioni. Come amministrazione, dovete chiarirvi le idee e affrontare i tanti problemi che affliggono Suzzara. Non si tratta solo di spostare un consigliere da un gruppo all’altro, ma di rivedere la vostra strategia per dare un’identità a questa comunità, che ha bisogno di coesione e non di ulteriori frammentazioni.”
Serena Barbieri, anch’essa di “Ci SiAmo Suzzara”, ha ribadito:
“Non si possono etichettare le donne pachistane come ‘pigre’. Bisogna considerare la condizione in cui vivono, in cui spesso vengono costrette alla sottomissione dai loro stessi partner. Quali azioni ha fatto Nazir per farle uscire da questa situazione? Mi rivolgo all’amministrazione: il sindaco, pur avendo candidato Nazir, ora lo scarica, senza assumersi la responsabilità di aver valutato diversamente il suo ruolo.”
Saini Sarabjit Kaur, del Partito Democratico, ha commentato:
“Noi siamo integrate come si deve. La parola ‘integrazione’ è un concetto complesso: chi arriva in un nuovo paese deve ricominciare da capo, e questo vale per tutti. Anche la destra ha candidato persone straniere, e Nazir ha commesso un errore nel formulare certe affermazioni.”
Singh Manjot (Partito Democratico):
“Io sono un esempio di integrazione: conosco tante persone che, pur mantenendo le proprie radici, occupano posizioni importanti. I diritti sono fondamentali e il rispetto reciproco è essenziale. Essere stato chiamato presidente del Consiglio è stato un onore, ma non mi sentivo ancora pronto. La mia esperienza mi insegna che ogni comunità ha la sua cultura e che tutti devono essere rispettati.”
Atif Nazir (gruppo misto)
“Mi scuso per quello che ho detto sulle donne pachistane. La frase è stata estrapolata dal contesto contribuendo a distorcere ciò che volevo dire. Con “pigre culturalmente” mi riferivo a spronarle a dare un contributo sociale per un dialogo tra uomo e donna. La mia intenzione non era quella di generalizzare. Credo molto nel contributo indispensabile delle donne. Sono 25 anni che sono in Italia. Le donne sono alla pari degli uomini e mai mi permetterei di denigrarle. Rigetto la strumentalizzazione alimentata da pregiudizi. La mia intenzione era costruttiva. Questa diversità è una ricchezza . Credo in questo Paese che deve crescere con le persone e non con i pregiudizi”.
Infine, il sindaco Alessandro Guastalli ha concluso:
“Alcuni interventi di stasera sono stati surreali. Le scelte e le responsabilità del singolo non possono ricadere sul sindaco. Durante la campagna elettorale, ho incontrato le comunità straniere e non ho mai avuto paura di esprimere il mio pensiero sui diritti e la libertà delle donne. Nella mia maggioranza ci sono 8 italiani, non 6, e due membri stranieri. Non temo di confrontarmi con la comunità pachistana, perché abbiamo agito secondo i principi che ci guidano. Mi fa piacere – ha chiosato il primo cittadino con tono ironico – vedere che sia emersa una solida solidarietà a favore di Nazir, ma questa vicenda ci impone una riflessione seria e profonda su cosa significhi veramente rappresentare la nostra comunità”
A margine del dibattito Nicoletta Ferrari di “Consenso Civico” ha fatto notare “la totale assenza tra il pubblico presente in tribuna di qualche componente della Commissione Pari Opportunità che sul tema avrebbe dovuto avere un certo interesse”. Presenti invece alcuni rappresentanti della comunità pachistana e la famiglia di Atif Nazir.