SUZZARA – Un 23enne di origine pakistana residente del posto è stato destinatario di un Daspo urbano, provvedimento che gli vieta l’accesso a numerosi esercizi pubblici della città. La misura è stata emessa in seguito a un’escalation di episodi che hanno visto il giovane protagonista di comportamenti molesti e di una serie di reati.
L’ultimo episodio risale al 5 aprile scorso, quando si è reso responsabile di un acceso diverbio all’interno del bar Alibi in piazza Castello a Suzzara. Tuttavia, questo è solo la punta dell’iceberg di una “carriera criminale” ben più ampia. Il soggetto è stato infatti più volte sanzionato amministrativamente per ubriachezza molesta e ha collezionato diverse denunce per reati gravi, tra cui estorsione, violazione di domicilio, danneggiamento e furto in abitazione.
Le autorità hanno espresso un giudizio di elevata pericolosità sociale nei confronti dell’individuo, sottolineando come i suoi comportamenti abbiano ampiamente dimostrato un’indole incline all’illegalità. Tale inclinazione rappresenta una chiara minaccia per la sicurezza pubblica ed è idonea a favorire l’insorgenza di ulteriori fenomeni illeciti ed antisociali. Da qui, la necessità di intervenire con misure preventive.
I Carabinieri della Stazione di Suzzara hanno raccolto un quadro informativo dettagliato che ha portato la Questura di Mantova a emettere il Daspo. Il provvedimento, già notificato all’interessato, vieta l’accesso a bar, caffè, gelaterie, pasticcerie, birrerie, pizzerie, sale da ballo, sale da gioco, locali notturni e ogni altro esercizio pubblico situato nelle piazze del comune di Suzzara. Non solo, il Daspo vieta anche lo stazionamento nelle immediate vicinanze di tali locali. La durata del provvedimento è di un anno, e la sua violazione è punita con la reclusione da 6 mesi a 2 anni e con una multa da 8.000 a 20.000 euro.
Questa disposizione è il frutto del giro di vite deciso nel corso della riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza che si è svolta in Prefettura il 30 aprile scorso anche per la rissa tra gruppi di indiani avvenuta il giorno di Pasquetta.