Suzzara, il futuro di Iveco non può attendere. I sindacati: “Vogliamo garanzie”

SUZZARA – A causa del calo della domanda produttiva registrato in questo periodo, la direzione dello stabilimento Iveco di Suzzara ha attivato per oggi e domani due giornate di Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria (CIGO). Tuttavia, l’attività produttiva prosegue su base volontaria, con il rientro al lavoro previsto per mercoledì 1 ottobre.

Secondo quanto riferito dalle organizzazioni sindacali, le commesse acquisite per il mese di ottobre non fanno prevedere ulteriori ricorsi alla cassa integrazione. Inoltre, si ritiene che i circa 250 lavoratori interinali possano mantenere il proprio impiego fino alla fine del 2025, grazie a strumenti messi in atto dal sindacato come le pause collettive

Sul fronte industriale, resta alta la preoccupazione per la vendita di Iveco da parte di Exor a Tata Motors, su cui non si registrano aggiornamenti ufficiali. Il silenzio preoccupa i sindacati, che attendevano un tavolo di confronto convocato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy per il 1 ottobre, presieduto dal ministro Alfonso Urso con la partecipazione delle Regioni dei sindaci, delle rappresentanze sindacali e delle strutture locali dei Comuni interessati oltre agli stabilimenti Defence delle sedi di Bolzano, Piacenza e Vittorio Veneto è stato rinviato a venerdì 10 limitato però al dossier Iveco-Leonardo. Per quanto riguarda la vendita Iveco-Tata Motors l’incontro al Ministero con il senatore Urso e  le parti sociali in causa è stato rinviato a data da destinarsi.

Il segretario provinciale della Uilm, Luciano Di Pardo, ha espresso forte preoccupazione: “Fino a quando la vendita non sarà perfezionata in ogni dettaglio, è probabile che i vertici di Tata Motors non intendano incontrarci. Ma sul tavolo ci sono questioni che vanno oltre la cessione: la transizione energetica ed ecologica, la produzione di batterie, e le penalizzazioni previste per chi non produce veicoli elettrici entro il 2035, che potrebbero colpire il settore dei veicoli commerciali le cui sanzioni sarebbero fortemente penalizzanti.

Anche Monica Tonghini, segretario generale della Fim Cisl è sulla stessa linea di Di Pardo: “Immaginavamo che prima si sarebbe discusso di Defence. La vendita Iveco – Tata Motors ha avuto una fase preliminare a luglio ma la vicenda non si è ancora conclusa. Quando Iveco-Leonardo sarà chiusa in tutti i suoi dettagli potremo sicuramente discutere di Tata Motors e porre tutte le domande e sollecitazioni che riteniamo di fare”

Di Pardo della Uilm ha inoltre evidenziato come, nonostante l’avvio dei lavori per la GigaFactory di Termoli, si continui a produrre motori tradizionali e vengano offerti incentivi all’uscita non solo a lavoratori prossimi alla pensione, ma anche a giovani neoassunti. “Sta accadendo anche a Suzzara – ha aggiunto – e ci chiediamo se Tata Motors garantirà le prestazioni e le portate di carico dei veicoli prodotti in Italia, come il Ducato ad Atessa, il Daily a Suzzara e l’EuroCargo a Brescia.”

Il segretario provinciale della Uilm Luciano Di Pardo ha lanciato un appello per garanzie produttive e occupazionali: “Lo stabilimento di Suzzara è composto in larga parte da lavoratori provenienti dal Sud e da cittadini stranieri, molti dei quali hanno investito il proprio futuro sul lavoro all’iveco accendendo mutui pesanti per acquistare casa. Serve chiarezza e responsabilità da parte di Tata Motors.”

Critico l’intervento di Marco Massari segretario provinciale della Fiom Cgil: “L’ Iveco è un pezzo fondamentale della nostra storia industriale, costruita dal lavoro delle persone. È necessario che lo Stato, attraverso una sua controllata come Leonardo, entri direttamente anche nell’operazione Iveco-Tata Motors, per garantire l’autonomia progettuale, produttiva e di ricerca e sviluppo dell’intero gruppo. Il Governo Meloni non si sta assmendo la responsablità che dovrebbe prendersi. E quando il ministro Urso convocherà il tavolo per discutere della vendita Iveco – Tata Motors sarà sempre troppo tardi”.