SUZZARA – L’europarlamentare Gaetano Pedullà del Movimento Cinque Stelle, invitato dai rappresentati politici locali, ha partecipato ad un incontro su temi di grande attualità come il conflitto Russia – Ucraina, crisi produttiva e caro vita. L’iniziativa è stata organizzata dal gruppo del M5S di Suzzara per la serata di venerdì 21 febbraio nella sala civica di via Montecchi.
L’assessore Stefano Rosselli ha dato il benvenuto all’europarlamentare e a tutti i presenti mentre ad introdurre il dibattito è stato l’attivista Nicola Bertazzoli e il consigliere comunale Salvatore Sorrentino ha spiegato brevemente la situazione dello stabilimento Iveco dove recentemente non sono stati rinnovati circa 200 contratti interinali e per effetto della crisi, la direzione dovuto ridurre la produzione di veicoli industriali di 8mila unità per quanto riguarda il 2025. Per un breve saluto è intervenuto anche il sindaco Alessandro Guastalli.
La parola poi è passata a Gaetano Pedullà che si è soffermato sulle risorse del Pnrr destinate all’Italia per 209 miliardi di euro di cui è stato speso il 43% ed ha ammonito sul rischio che il Paese, avendo ricevuto la più alta quotazione di queste risorse, possa arrivare a perdere 50 miliardi di euro che poi andrebbero nel fondo per sostenere l’industria bellica.
“Questo per noi è inaccettabile – ha detto Pedullà – Possiamo permetterci di perdere 50 miliardi che potrebbero essere destinati a sostenere l’automotive? Abbiamo proposto di rinviare le multe per quelle imprese che non sono riuscite ad adeguarsi alle norme sulle emissioni inquinanti. Parliamo di 15 miliardi che non solo indebolirebbero l’intero settore auto ma rischierebbero di rafforzare i nostri competitor come Cina e Usa. D’accordo sulla pace tra Russia e Ucraina ma non accettiamo la politica del protezionismo di Trump con l’imposizione dei dazi”.
“E’ necessario – ha continuato l’europarlamentare Pedullà – che si arrivi alle scadenze del 2035 e del 2050 accompagnando le imprese. Per questo abbiamo proposto un fondo per sostenere la componentistica dell’automotive poiché questa crisi economica è paragonabile a quella della pandemia. I costi delle auto elettriche sono molto elevati per cui l’Ue deve accollarsi parte di questi costi. E’ chiaro che la spinta verso motori alternativi non si può fermare e sarà il nostro futuro con un radicale ampliamento anche della rete per la ricarica delle auto elettriche”.
Purtroppo – ha concluso Pedullà – molte case automobilistiche allo scopo di mantenere i margini di guadagno e i dividendi ai soci, hanno aumentato il costo delle auto con l’introduzione di molta elettronica. In Cina invece, oltre ad assicurarsi le materie prime hanno pensato a costruire un’auto con quattro ruote, un volante e una piccola batteria”.