SUZZARA – Sono partiti stamattina i lavori della ciclabile che dovrebbe collegare il capoluogo alla frazione di Riva. Si tratta di un’opera molto contestata contro la quale è nato anche un comitato “No ciclabile -La pista che a Riva non arriva” capitanato da Bruno Melli e da Gino Motta e al quale hanno aderito diversi cittadini.
I lavori sono stati affidati alla ditta Saic srl di Borgocarbonara che ha offerto un ribasso del 11,68% sull’importo negoziabile posto a base di gara pari ad 1.015.000 euro al netto degli oneri della sicurezza non soggetti a ribasso pari ad 25.000 euro.
Il contratto tra la ditta e il Comune di Suzzara è stato ratificato dopo che l’amministrazione comunale ha ricevuto il parere favorevole da parte del Consorzio di Bonifica “Terre dei Gonzaga” che ha dato il via libera al tombamento di un tratto di canale Po Vecchio, di circa 150 metri.
La ciclopedonale di Riva è un’opera del costo di 1.400.000 euro di cui 900mila euro da risorse comunali e 500mila euro da contributo della Regione Lombardia che l’ex consigliere regionale Andrea Fiasconaro del M5S aveva ottenuto nel 2021 dalla Legge di Bilancio per un milione di euro: la metà desinati alla ciclopedonale e gli altri 500mila per l’acquisto dell’immobile che oggi ospita l’Asp Socialis.
Il comitato “No Ciclabile” nei vari incontri con la cittadinanza ha posto diversi dubbi sull’iter procedurale. Anche tutti i gruppi di minoranza da Consenso Civico, Suzzara Davvero, Fratelli d’Italia e Ci Siamo Suzzara contrari alla realizzazione dell’opera hanno presentato interpellanze e interrogazioni per chiederne l’immediata sospensione ma che la maggioranza Pd, Go – Suzzara, Alleanza Verdi – Sinistra Suzzara e M5S hanno sempre respinto.