Torricella, l’ultimo saluto a Galeazzo Nosari” uomo di sapere e passione

TORRICELLA (MOTTEGGIANA) – In una chiesa parrocchiale gremita e avvolta da una commozione profonda, il paese ha dato oggi l’estremo saluto a Galeazzo Nosari, storico, ricercatore, docente, ma soprattutto uomo di pensiero e di passione, spentosi a 83 anni dopo una breve malattia.

Presenti tra i banchi della chiesa, familiari, amici, commercianti, ex colleghi con cui ha condiviso l’impegno civico in politica e il gruppo di Protezione civile “La Vedetta” di Torricella.

La celebrazione si è tenuta nella chiesa dedicata a San Benedetto, dove don Giorgio Bugada, parroco di Riva e dell’Unità Pastorale dello Zara, ha officiato la messa con voce rotta dall’emozione. Nel suo ricordo, ha voluto sottolineare la serietà con cui Galeazzo ha vissuto la vita, ma anche la sua instancabile sete di conoscenza, che non si è mai spenta nemmeno dopo la fine della sua carriera da insegnante.

“Non si è mai stancato di cercare – ha detto don Bugada – perché era guidato da una passione autentica. La sua ricerca era anche condivisione, e questo lo rendeva speciale.”

Il sacerdote ha raccontato anche un episodio personale: la insistenza di Galeazzo nel voler completare la storia di Riva, un progetto che il parroco aveva inizialmente esitato ad affrontare. “Non ha ceduto, e anche se non ha potuto portarlo a termine, lo faremo noi, perché quel traguardo è anche suo.”

A rendere ancora più intenso il momento, le parole dei nipoti Lorenzo e Giacomo, che hanno ricordato il nonno con affetto e tenerezza, evocando la sua saggezza e ironia. “Poche settimane fa abbiamo festeggiato il tuo compleanno, sapendo che forse sarebbe stato l’ultimo. Ma eri lì, con noi, come sempre.”

Poi è stato il turno del professor Franco Canova, amico e collaboratore di lunga data, con cui Galeazzo ha condiviso decenni di lavoro e pubblicazioni, in particolare sui Gonzaga. Il suo intervento, diretto e sincero, ha toccato il cuore dei presenti:

“Abbiamo lavorato insieme per quasi trent’anni. Ci siamo divertiti, arrabbiati, ritrovati. Mi hai insegnato tanto. E ora mi manchi già. Te ne sei andato troppo in fretta, e quasi non me ne sono accorto. Non si fanno questi scherzi agli amici.”

A chiudere la cerimonia, un momento di grande intensità: il suono della cornamusa di Giancarlo Percopo, dell’associazione “Cornamusa” di Milano, che ha eseguito “Amazing Grace”, come da desiderio espresso da Galeazzo stesso. Nessuno ha saputo trattenere le lacrime.

Infine, l’ultimo viaggio verso il cimitero degli Angeli di Mantova, per la cremazione. Ma il ricordo di Galeazzo Nosari, la sua sete di sapere e il suo desiderio di condividerlo, continueranno a vivere nei libri, nei progetti, e soprattutto nelle persone che lo hanno conosciuto e amato.