Pieve Tesino (Tn)- È andata in scena ieri la XVIII edizione della Lectio degasperiana, l’appuntamento più rappresentativo promosso dalla Fondazione Trentina Alcide De Gasperi a Pieve Tesino, nel paese che diede i natali al grande statista trentino.
Nata per onorare la memoria di Alcide De Gasperi nei giorni dell’anniversario della sua morte la Lectio, a cui come da ormai diversi anni ha preso parte la deputata mantovana di Forza Italia Anna Lisa Baroni, ha acquisito negli anni un’importante dimensione pubblica, richiamando, come accaduto anche quest’anno, un pubblico ampio ed eterogeneo, composto da comuni cittadini, appassionati di storia e di politica e numerosi rappresentanti delle istituzioni pubbliche e private nazionali e locali.
Due i relatori della Lectio: Giuseppe Guzzetti, politico, banchiere e filantropo, iscrittosi alla Democrazia cristiana nel 1954 quando ancora Segretario nazionale era proprio Alcide De Gasperi e testimone quindi di oltre mezzo secolo di storia italiana, e poi Giulio Tremonti, già Vicepresidente del Consiglio dei Ministri, Ministro delle Finanze e quindi Ministro dell’Economia e delle Finanze.
Al centro delle loro riflessioni un tema di grande attualità: il ruolo delle comunità e delle organizzazioni di cittadini nella vita democratica del Paese. Un tema affrontato a partire dalla lezione degasperiana – a cui Guzzetti ha caldamente invitato a tornare affermando che “l’epoca degasperiana è passata ma non i suoi valori” – ma anche con coraggiosi riferimenti all’attualità: “Abbiamo i vaccini contro i mali del corpo, ma ancora non abbiamo i vaccini contro i più sottili, ma non meno gravi, mali della politica” ha ammesso amaramente Giulio Tremonti, che ha spiegato che la pandemia segna una crisi epocale, biblica, nella storia contemporanea, molto più significativa di quanto ancora si pensi, perché ha mostrato i limiti di molte ideologie ormai superate, prima fra tutte quella del mercatismo, “che è l’ultima grande ideologia sopravvissuta dal Novecento”.
“Ancora prevale l’idea dell’onnipotenza del denaro, ed è così che oggi, come mai nella storia, le zecche digitali globali creano denaro e ci indicano di spendere denaro che non abbiamo. Ed è così che, più o meno entro la fine del prossimo biennio, quando si avrà la congiunzione di tutti i fattori folli e avversi che nel mondo si stanno accumulando, si andrà verso la crisi. Una crisi civile e non solo finanziaria” ha aggiunto Tremonti.