MANTOVA – Palazzo Te è di nuovo al centro di un acceso dibattito sulla sua tutela. La sezione mantovana di Italia Nostra, insieme ad altre realtà della società civile, ha lanciato un allarme riguardo a un “elevato rischio di danno artistico e strutturale” legato all’imminente potenziamento della linea ferroviaria che corre a meno di dieci metri dalle mura del complesso monumentale. A ciò si aggiunge, spiegano da Italia Nostra, la prevista realizzazione, da parte del Comune di Mantova, di un sottopasso ferroviario e di uno svincolo per il traffico pesante in prossimità del sito Unesco.
Il tema è stato al centro di un recente e partecipato convegno pubblico, durante il quale sono emerse preoccupazioni forti e documentate da parte di esperti tecnici, politici e accademici. In particolare, è stato sottolineato il pericolo legato alle vibrazioni generate dai convogli merci, che già oggi transitano numerosi lungo la tratta Mantova-Monselice e che comprendono carichi potenzialmente pericolosi. Secondo gli esperti, il cosiddetto “carico a fatica” – sollecitazioni minime ma costanti – potrebbe con il tempo compromettere la stabilità strutturale del palazzo, aprendo fessurazioni negli affreschi e nei soffitti storici.
L’architetto Ernesto Cristiano Morselli, Presidente nazionale di Italia Nostra e firmatario di un appello rivolto all’Assessore alla Sanità di Regione Lombardia Guido Bertolaso e al Prefetto di Mantova Roberto Bolognesi, ha richiamato l’attenzione sul mancato rispetto dei vincoli paesaggistici e storici imposti dal decreto ministeriale del 1955 che definisce l’area di rispetto attorno a Palazzo Te. “Siamo di fronte a un pericolo concreto e imminente – afferma Morselli – che richiede una risposta urgente da parte delle istituzioni”.
A preoccupare non è solo l’impatto sul patrimonio artistico, ma anche le ricadute sulla sicurezza urbana e sanitaria. Il Comitato per la Sicurezza e la Salute dei Cittadini di Mantova, recentemente costituito, denuncia le gravi criticità per l’accessibilità al Polo sanitario del Carlo Poma, struttura di riferimento per oltre 150mila cittadini. Il tratto ferroviario in questione, infatti, corre in prossimità non solo dell’ospedale, ma anche di tre quartieri e di un’area industriale classificata a rischio di incidente rilevante.
“Una soluzione alternativa – spiegano da Italia Nostra – era stata già proposta nel 2018 con un protocollo firmato dal sindaco Mattia Palazzi e da Rete Ferroviaria Italiana: una variante di tracciato che avrebbe allontanato il traffico merci dal centro storico, eliminando anche la necessità di inversione di marcia dei treni a Mantova. Ma l’accordo non ha mai trovato piena attuazione”.
“La politica – commenta Daniele Marconcini, Presidente dell’associazione Mantovani nel Mondo – sembra inseguire soluzioni parziali e a breve termine, ignorando una visione strategica di tutela e sviluppo sostenibile della città. Esistono soluzioni tecniche ed urbanistiche per deviare il traffico pesante fuori dal centro e razionalizzare il nodo ferroviario, ma manca la volontà politica di realizzarle”.
Il comitato chiede ora una revisione del Piano di Protezione Civile, inclusa la ricollocazione dell’elisoccorso oggi minacciata dalla costruzione del nuovo Pronto Soccorso sull’attuale piazzola, e invita i cittadini a sottoscrivere la petizione “Tuteliamo Palazzo Te, gioiello del Rinascimento italiano”, per sensibilizzare l’opinione pubblica e le autorità sulla necessità di agire prima che sia troppo tardi.