MANTOVA – Era il 4 aprile del 1995, esattamente trent’anni fa, e la Sala dei Giganti diventava… l’ombelico del mondo. In quella data, infatti, veniva pubblicato il video musicale dell’omonimo singolo di Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, che era stato girato dal regista bolognese Ambrogio Lo Giudice nella celebre sala affrescata da Giulio Romano.
Nell’iconico video de “L’Ombelico del Mondo” le smorfie dei giganti si alternano a danze tribali, echi africani, tamburi che rullano e al centro della scena, illuminato dai fari, il cantautore romano a sua volta dotato di un grande tamburo percosso con un movimento accompagnato da tutto il corpo, compresa una foltissima capigliatura di riccioli (Jovanotti all’epoca aveva 29 anni).
Pubblicato esattamente alla metà degli anni Novanta, “L’Ombelico del Mondo” era il primo estratto della seconda raccolta intitolata “Lorenzo 1990-1995” e da allora è rimasto uno dei brani più celebri di Jovanotti, non solo in Italia ma anche all’estero – anche per merito di quel videoclip non meno iconico – grazie alla sua anima latina e festosa, un grande baccanale accompagnato da tamburi, basso, fiati e tamburello che una volta entrato in testa non si dimentica più.
La canzone sarebbe poi arrivata al 14esimo posto della classifica italiana, ma anche al decimo posto di quella islandese, al 17esimo di quella olandese e al 23esimo di quella austriaca. Numeri che sarebbero valsi la partecipazione agli Mtv Europe Music Awards, la certificazione del Disco d’oro avendo venduto più di 25mila copie e, soprattutto, l’ingresso per sempre nella storia dei videoclip musicali, con milioni di visualizzazioni anche su Youtube, che però sarebbe nato soltanto 11 anni dopo.