Ucciso dalla panchina crollata a Castel d’Ario, tre condanne in primo grado

CASTEL D’ARIO – Condanna in primo grado per omicidio colposo per tre dei cinque imputati per la morte di Matteo Pedrazzoli, il 14enne di Castel d’Ario che il 10 agosto del 2018 morì a causa del crollo di una panchina girevole che era stata installata all’interno del parco di piazza Castello e il cui perno si era improvvisamente spezzato, facendo cadere al suolo il pesantissimo manufatto sotto il quale era rimasto il ragazzino.

La sentenza è stata letta ieri in Tribunale a Mantova dal giudice Raffaella Bizzarro e contiene pene superiori rispetto a quelle richieste dal Pubblico Ministero Silvia Bertuzzi. A essere condannati in primo grado sono l’architetto progettista della panchina girevole Elena Bellini (due anni di reclusione), il responsabile dell’ufficio tecnico comunale Marzio Furini (un anno e nove mesi) e il titolare del laboratorio di Rovereto (Trento) aggiudicatario dell’appalto per la riqualificazione dell’area verde di piazza Castello, Luca Bronzini (anch’egli un anno e nove mesi). In tutti e tre i casi le pene sono sospese.

Assolti invece il titolare della carpenteria metallica Car-Mec di Rovereto Cristian Manfredi e il fratello e socio Loris Manfredi: nei loro confronti, da sentenza, il fatto non sussiste. Rinviato, invece, il capitolo relativo ai risarcimenti civili alla famiglia, presente ieri mattina in aula. Le parti civili, rappresentate dall’avvocato Maria Grazia Galeotti, avevano chiesto al Comune di Castel d’Ario – responsabile civile – un risarcimento complessivo pari a un milione e 100mila euro comprensivi di 500mila euro di provisionale.