Udito e patente: con il nuovo Codice della Strada, l’udito diventa requisito per guidare

Con l’entrata in vigore della legge 25 novembre 2024, n. 177, l’Italia compie un importante passo avanti in materia di sicurezza stradale. Tra le novità introdotte, spicca l’obbligo di sottoporsi a un esame audiometrico strumentale per ottenere o rinnovare la patente di guida. Una rivoluzione silenziosa ma significativa, destinata a migliorare la sicurezza di milioni di automobilisti, e che segna il definitivo superamento del vecchio e approssimativo metodo della “voce sussurrata a due metri di distanza”.

Il provvedimento, contenuto nell’articolo 35 del nuovo Codice della Strada, prevede che entro dodici mesi dall’entrata in vigore, avvenuta il 14 dicembre scorso, il Governo adotti i decreti attuativi per rendere operativo questo nuovo criterio di valutazione. Si tratta di una scelta che riconosce l’udito come funzione essenziale per la guida, accanto alla vista, e che risponde a un’esigenza concreta: garantire una maggiore sicurezza non solo al conducente, ma a tutti gli utenti della strada.

Il controllo audiometrico, completamente indolore e non invasivo, consente di misurare in modo preciso la capacità uditiva attraverso strumenti professionali. L’audiometria tonale rileva il minimo livello di suono percepibile a diverse frequenze, mentre quella vocale valuta la capacità di comprendere il linguaggio. È un esame fondamentale non solo per chi ha già problemi noti di udito, ma anche per chi potrebbe non essersi ancora accorto di un calo uditivo progressivo.

In questo contesto, si distingue il lavoro dei Centri Udito Finissimo, che da anni rappresentano un punto di riferimento per la prevenzione e la diagnosi precoce dei disturbi uditivi. Dotati delle tecnologie più avanzate e di personale altamente qualificato, i centri Udito Finissimo offrono un servizio accurato e accessibile, anche grazie all’apertura estesa fino al sabato alle 19:00, unica in Italia.«L’introduzione dell’esame audiometrico obbligatorio per la patente è una svolta culturale, oltre che sanitaria», spiega il professor Stefano Di Girolamo, ordinario all’Università di Roma Tor Vergata e direttore della Clinica di Otorinolaringoiatria del Policlinico Tor Vergata. «Non solo permette di rilevare deficit uditivi prima che diventino gravi, ma consente anche interventi tempestivi, come l’uso di apparecchi acustici o terapie mirate, migliorando sensibilmente la qualità della vita delle persone».

L’udito, spesso trascurato, è invece cruciale per una guida sicura: permette di percepire segnali sonori fondamentali come clacson, sirene, frenate improvvise e motori in avvicinamento. Una ridotta capacità uditiva può compromettere i tempi di reazione e aumentare il rischio di incidenti. Ma non è solo una questione di sicurezza stradale. Sempre più studi dimostrano che i problemi uditivi non trattati sono legati a fenomeni di isolamento sociale e persino a un maggiore rischio di declino cognitivo e patologie neurodegenerative.

Per questo, il Servizio Udito Finissimo assume oggi un ruolo ancora più centrale: non solo accompagna i cittadini nel percorso previsto dalla nuova normativa, ma offre una vera opportunità di prevenzione, benessere e consapevolezza della propria salute uditiva. Oggi in Italia oltre 39 milioni di persone possiedono una patente: questo aggiornamento normativo è anche una potente occasione per sensibilizzare la popolazione sull’importanza dell’ascolto, non solo in senso figurato.
Prendersi cura del proprio udito significa dunque migliorare ogni aspetto della vita: dalla guida, alla comunicazione, fino alla salute mentale. In un Paese che invecchia e si muove, ascoltare bene significa vivere meglio. Per affrontare questo cambiamento con sicurezza e competenza, i centri Udito Finissimo sono il punto di riferimento ideale: dove la prevenzione incontra la professionalità, e la salute dell’udito diventa una priorità reale per ogni cittadino.

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