Un pellegrinaggio continuo oggi davanti all’urna di S.Anselmo. Durante le messe preghiere per il popolo ucraino

Un pellegrinaggio continuo oggi davanti all'urna di S.Anselmo. Durante le messe preghiere per il popolo ucraino

MANTOVA – Un continuo pellegrinaggio di fedeli davanti all’urna di Sant’Anselmo è quello che è avvenuto oggi in Duomo durante tutta la giornata.
Tanti i mantovani che hanno reso omaggio al patrono della città e della diocesi a conferma di una devozione ormai millenaria che si perpetua generazione dopo generazione, e non è mancato anche qualche turista che si è recato in cattedrale dopo aver letto della consuetudine di aprire l’urna contenente il corpo incorrotto del Santo in occasione della ricorrenza del 18 marzo.

Proprio in Duomo, dopo le messe della mattinata, alle 18 si è tenuta la celebrazione solenne che quest’anno è stata presieduta dallarcivescovo di Lucca Paolo Giulietti insieme al vescovo Marco Busca e ai sacerdoti della città.
Anselmo ricordiamo fu infatti vescovo di Lucca.
E in occasione delle celebrazioni per il patrono in cattedrale si è pregato anche per il ritorno della pace, alla presenza pure di una delegazione del popolo ucraino.
Proprio in occasione della solennità di Sant’Anselmo il vescovo Marco Busca ha scritto una lettera indirizzata agli ucraini, che è stata anche tradotta nella loro lngua.
“A voi che abitate nel nostro territorio con le radici nella terra che vi ha donato la fede e la libertà rivolgo un pensiero a nome della Chiesa che vive a Mantova e che celebra il suo patrono, Sant’Anselmo di Lucca. Insieme a voi, saluto anche i vostri connazionali che hanno trovato rifugio nelle nostre comunità mantovane e saluto coloro che generosamente e prontamente hanno aperto la loro casa per donare a voi un luogo ospitale di protezione e ristoro” ha scritto il vescovo
“A quanti portano i pesi enormi del grande male della guerra, rivolgo le parole bibliche: “Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato” (salmo 34).
Una bella amicizia unisce Mantova e Leopoli, la Chiesa mantovana e la Chiesa grecocattolica ucraina. La tragedia della guerra ha dato nuovi obiettivi al nostro camminare insieme. Prima abbiamo coltivato la cultura e l’istruzione per risollevare il vostro popolo provato dal periodo sovietico, adesso siamo in campo per combattere la guerra con la solidarietà e la pace…..Il cammino sinodale lo viviamo con voi da tanti anni e in quest’ora sentiamo che le vostre tristezze e angosce sono anche nostre; vorremmo rappresentare per voi un barlume di speranza.
I nostri aiuti materiali e la nostra fraternità vi diano coraggio per continuare a credere nella
libertà, nei valori di umanità e spiritualità di cui è intessuta la vostra cultura.
Saluto il popolo ucraino sparso nel mondo, in particolare le persone di Leopoli con cui camminiamo da più di vent’anni” ha concluso monsignor Busca.