Viadana, testimonianze di guerra. Per non dimenticare il valore della pace

VIADANA – “A seguito del rinvenimento dell’ordigno bellico in riva a Po poche settimane fa, sono emersi ricordi e alcune testimonianze dell’epoca che valgono la pena di essere divulgate. Non dobbiamo dimenticare, perché solo attraverso la memoria possiamo perseverare con l’obbiettivo ultimo di una società fondata sulla pace anche come insegnamento per le generazioni future. Attraverso le testimonianze di chi ha vissuto in prima persona o ha avuto l’occasione di sentire i racconti di quel periodo storico, vogliamo mantenere viva la memoria storica locale e non perdere traccia di ciò che è accaduto nella nostra comunità”. Così si è espresso Nicola Cavatorta, Sindaco di Viadana nel ringraziare Cesare Racchelli, Giuseppe Flisi  e Michele Flisi che sono stati protagonisti di un incontro carico di memoria storica, dove sono emersi ricordi preziosi legati ai tragici eventi dei bombardamenti subiti a Viadana tra il 1944 e il 1945.

I racconti, vissuti da chi era testimone diretto di quei momenti o tramandati da chi li ha vissuti, rappresentano una parte fondamentale della storia locale. Cesare Racchelli, che all’epoca era un bambino, ha raccontato le terribili esperienze dei bombardamenti in Carrobbio e lungo il ponte, episodi che erano all’ordine del giorno, in quel periodo. “Ricordo – dice Racchelli – il tragico bombardamento di domenica 22 aprile 1945, che colpì il centro abitato di Viadana, causando la morte di 7 persone e 11 feriti”.

Sono stati condivisi anche i ricordi tramandati dai genitori di Giuseppe e Michele Flisi. “Mia madre ci aveva raccontato come sconsigliava sempre il marito – spiega Michele – a recarsi sulle sponde del Po perché erano quotidianamente soggette a mitragliamenti. Quel giorno gli chiese di andare a comprare del pane e, purtroppo durante un bombardamento, una parete di un edificio crollò e lo travolse provocandogli mortali lesioni interne. Il funerale si svolse proprio il 25 aprile, giorno della Liberazione e di festa per molti. Per la famiglia Flisi fu invece un giorno di dolore e lutto.

La memoria storica di questi eventi è una parte fondamentale per la comunità di Viadana, perché non solo racconta il sacrificio e la sofferenza, ma offre anche uno spunto per riflettere sull’importanza della pace e della memoria collettiva.

“Villa Santa Maria – ricorda ancora Michele Flisi – fu uno degli obiettivi dei bombardamenti, poiché il comando tedesco era localizzato in quel luogo, e molto probabilmente i partigiani avevano segnalato quella zona strategica alle Forze Alleate. I tedeschi, però, erano già fuggiti. La notizia non arrivò in tempo e i bombardamenti continuarono a colpire anche obiettivi civili con conseguente ulteriore distruzione”.

L’Amministrazione Comunale, insieme agli altri partecipanti, ha condiviso la proposta di mettere una targa commemorativa in memoria delle vittime di quei tragici eventi. Un piccolo ma significativo gesto per rendere omaggio a chi ha dato la vita all’alba della Liberazione dall’occupazione nazifascista. “Ringraziamo tutti i partecipanti – ha concluso il sindaco Cavatorta – per aver contribuito a mantenere viva la memoria storica della nostra comunità e per aver donato un po’ del loro tempo per raccontare e aiutare a divulgare queste testimonianze, preziose e importanti