PROVINCIA - Celebrazioni della Santa Messa per la “Virgo Fidelis”, patrona dei Carabinieri, ieri pomeriggio oltre che a Al termine del rito religioso, i Comandanti delle Compagnie di Viadana, Gonzaga e Castiglione delle Stiviere, hanno preso la parola illustrando come il culto della “Virgo Fidelis” iniziò subito dopo il secondo conflitto mondiale. Sua Santità Pio XII, l’11 novembre 1949 a Castel Gandolfo, promulgò la bolla papale con cui concesse ai Carabinieri la loro santa protettrice, fissandone la celebrazione il 21 novembre, in concomitanza sia con la commemorazione della presentazione della santa vergine Maria al tempio, sia in ricordo di quel Battaglione Carabinieri che, il 21 novembre 1941 in Africa orientale, durante l’ultima guerra, fece il supremo sacrificio della vita nella località Culquaber.
Il concetto di fedeltà è stato rimarcato dagli Ufficiali comandanti: questo valore è la caratteristica fondamentale dell’Arma dei Carabinieri, scolpito nel motto “nei secoli fedeli”. Una fedeltà provata oltre due secoli di esistenza, che ha generato nel popolo italiano un vero atteggiamento di fiducia e di stima nei confronti dell’Istituzione.
E’ stato poi rievocato l’83° anniversario dell’eroica battaglia di Culquaber, combattuta nell’Africa orientale dal primo battaglione carabinieri e zaptiè mobilitato, che si sacrificò in una delle ultime cruente battaglie in terra d’Africa. Per quell’epico fatto d’armi alla bandiera dell’Arma fu conferita la seconda medaglia d’oro al valor militare.
Inoltre è stata ricordata anche la “giornata dell’orfano”. Gli orfani del personale dell’Arma dei Carabinieri sono assistiti e confortati con cura attraverso l’ONAOMAC (Opera nazionale assistenza orfani militari Arma Carabinieri), organismo che li sostiene negli studi sino al conseguimento del diploma di laurea.