A Roma gli host Airbnb utilizzano guadagni per coprire aumento costo della vita

(Adnkronos) – Con l’aumento dell’inflazione e del costo della vita, l’home sharing è diventato una risorsa per i romani e le seconde case restano fondamentali per l’economia di molte famiglie. I dati Airbnb rivelano come, con l’aumento dell’inflazione e del costo della vita, l’home sharing sia diventato ancor di più un’ancora di salvezza economica, con le seconde case di famiglia a rappresentare una voce importante del bilancio domestico. A Roma, la stragrande maggioranza degli host sulla piattaforma affitta una casa per avere un guadagno extra con cui pagare i bisogni più elementari, comprese le spese per l’alloggio. I risultati della ricerca, diffusa nella settimana in cui la Commissione europea ha presentato la propria proposta per la regolamentazione degli affitti brevi – forniscono anche informazioni su come gli ospiti utilizzano la piattaforma.  

La stragrande maggioranza degli host a Roma affitta una casa per ottenere un guadagno extra. Nel corso del 2021, quasi 8 host su 10 hanno reso disponibile un solo intero appartamento, 1 host su 2 riconosce che ospitare è oggi la propria principale fonte di reddito. Ciò dimostra che la comunità degli host a Roma è composta prevalentemente da host occasionali e quanto sia importante ospitare per il bilancio familiare. 

Gli host a Roma utilizzano le entrate guadagnate su Airbnb per far fronte a spese primarie, incluse quelle relative all’alloggio. Con l’aumento dell’inflazione, il reddito guadagnato ospitando è diventato essenziale per far fronte ai prezzi crescenti. Il 60% degli host dichiara di aver utilizzato i soldi guadagnati ospitando su Airbnb per coprire i bisogni primari, come cibo e altre spese diventate più onerose. Il 45% ha dichiarato di utilizzare i soldi guadagnati attraverso Airbnb per la manutenzione della casa, ad esempio per affrontare le spese di una ristrutturazione oppure per rinnovare l’arredamento. 

Il 36% degli host ha dichiarato che i soldi guadagnati ospitando su Airbnb sono stati d’aiuto per rimanere nella propria casa (mutuo o affitto). Il 39% degli host ha affermato che uno dei motivi per cui ospita è per generare un guadagno che possa aiutare a coprire l’aumento del costo della vita. Inoltre, l’impatto che Airbnb sta avendo sulle comunità va principalmente a vantaggio delle donne e dell’economia locale. A Roma, infatti, il 67% degli host è donna.  

Gli host aiutano gli ospiti a scoprire la zona in cui soggiornano: quasi tutti (il 93%) danno consigli su cosa visitare nei dintorni del proprio alloggio; il 58% degli host consiglia agli ospiti luoghi poco conosciuti da scoprire; circa il 44% della spesa degli ospiti (esclusa quella relativa al pernottamento) viene fatta nelle vicinanze dell’alloggio; ogni ospite Airbnb a Roma spende circa 148 euro al giorno durante il proprio soggiorno, di cui 48 Euro in bar e ristoranti. 

“La community di host Airbnb è composta essenzialmente da romani che condividono un immobile di famiglia per far quadrare i conti, non certo da speculatori. Siamo consapevoli delle sfide che le città d’arte come Roma stanno affrontando e vogliamo fare la nostra parte per dare una mano. La proposta dell’Unione europea di questa settimana pone le basi per regolamentare il settore senza penalizzare gli host occasionali che più di tutti fanno affidamento su queste entrate extra”, dichiara Valentina Reino, Head of Public Policy di Airbnb Italia. 

Fra le storie storie degli host romani, quella di Antonella, host di Airbnb a Roma nel Rione Monti. Soggiornare nel Rione Monti è un’esperienza unica. Secondo Antonella, già soltanto affacciandosi dal balconcino o dalle finestre si respira un’aria di familiarità e ci si sente a casa. A seguito di un licenziamento, con la famiglia si è ritrovata improvvisamente con un’unica risorsa, che era una casa e da lì è iniziata l’esperienza con Airbnb. Era una casa di famiglia e conteneva molti oggetti che parlavano del passato. Purtroppo, hanno finito di metterla a posto qualche giorno prima dell’inizio del lockdown, però hanno saputo pazientare. Per come sono fatti lei e la sua famiglia, non viaggiano spesso, ma viaggiano attraverso i racconti dei loro ospiti. 

Anche Marco è host Airbnb nella capitale. Si occupa tra l’altro dell’Associazione Sotterranei di Roma, nata nel 2000 con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio storico-archeologico sotterraneo. Grazie all’ospitalità ha potuto dedicare delle risorse per riqualificare questi luoghi che oggi sono aperti al pubblico. Quest’attività, non professionale, è nata per puro caso, soprattutto per amore verso la città. Uscire zaino in spalla, prendere la metropolitana e andare al centro di Roma per immergersi ad esempio in un passaggio di 2000 anni fa, come se fosse uno Stargate, descrive Marco, gli trasmette una sensazione di riscatto, per quanto piccola possa essere, come se potesse restituire a Roma quell’amore che la città gli ha dato fin da quando è nato. 

 

(Adnkronos)