Il rispetto della massima sicurezza dei lavoratori. E’ l’obiettivo di Webuild secondo cui l’impegno per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro contribuisce al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (Sdg 3). Una ‘linea’ che segue le indicazioni del governo che punta a sbloccare gli appalti pubblici nel massimo rispetto della sicurezza dei lavoratori.
Per il ministro del Lavoro Andrea Orlando occorre agire in questa fase su più livelli: nelle scorse settimane ha avviato le procedure per assumere altri 2100 ispettori, ma si lavora anche per rafforzare il coordinamento tra i diversi soggetti che operano sui luoghi di lavoro. E nel decreto Semplificazioni – elemento fondamentale per l’attuazione del Pnrr – si sottolinea che le stazioni appaltanti dovranno assicurare «una più intensa» tutela del lavoro e della salute e sicurezza dei lavoratori.
Per questo, in ogni cantiere del Gruppo, che nel 2020 contava 70 mila lavoratori diretti e indiretti sparsi per il mondo, opera uno staff dedicato alla valutazione del rischio, alla pianificazione e all’implementazione delle attività di formazione sulla sicurezza sul lavoro (che si sta sviluppando anche attraverso strumenti innovativi, modalità interattive, coaching in campo e docenze altamente qualificate) e alle attività di monitoraggio operativo.
Inoltre, attraverso l’adozione consapevole del sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro, Webuild ha consolidato e aumentato il coinvolgimento e la sensibilizzazione dei dipendenti, manager, preposti e lavoratori, sul tema della sicurezza, ridotto gli incidenti sul lavoro e l’incidenza delle malattie professionali.
Il nuovo piano Esg (Environmental, social, governance), presentato dal Gruppo a fine aprile, traccia la rotta per un’ulteriore riduzione degli infortuni, già tra i più bassi del settore: durante il 2021 continuerà il programma di sviluppo della leadership ‘Safety Builders’ coinvolgendo la totalità dei cantieri italiani anche con l’allineamento di Astaldi – integrata in Webuild nei mesi scorsi – agli obiettivi del Gruppo in materia di salute e sicurezza. Verranno inoltre sviluppate nuove clausole su questi temi per il 100% dei nuovi contratti di fornitura italiani. Insomma, in un settore complesso come quello delle grandi infrastrutture, la sicurezza rappresenta la parola d’ordine, dalla progettazione all’esecuzione, in sede come in cantiere. Tecnologia e innovazione diventano così essenziali per inseguire l’obiettivo degli infortuni zero e proprio guardando a questo obiettivo il Gruppo sta sperimentando determinate tecnologie come la sensoristica applicata ai mezzi, alle impalcature e agli elmetti in grado di rilevare in tempo reale i possibili rischi, allertando i lavoratori coinvolti.
La pandemia ha rappresentato un enorme banco di prova per Webuild, che ha dimostrato grande resilienza mantenendo sostanzialmente attiva la quasi totalità dei cantieri nel mondo in linea con le disposizioni delle autorità locali. Questo risultato è reso possibile dal lavoro di una task force appositamente costituita e oggi formata da circa 650 persone dedicate alla definizione e costante aggiornamento delle misure di prevenzione e contrasto del Covid.
Ma la sicurezza passa anche dall’affidabilità delle opere. Anche su questo fronte, l’innovazione sta acquisendo un ruolo crescente e pure i costruttori investono sempre di più in tecnologia, come i sistemi di monitoraggio smart. A Genova, sul nuovo ponte San Giorgio, è all’opera per esempio un robot diagnostico per efficientare le attività di controllo ispettivo. Il robot inspection scansiona e monitora le superfici in acciaio dell’impalcato esterno per garantire i massimi livelli di sicurezza: è in grado di scattare 25 mila fotografie nell’arco di 8 ore e le immagini vengono confrontate con quelle scattate in precedenza per verificare eventuali anomalie.