(Adnkronos) – “L’istruttoria per ricevere l’assegno unico universale è completamente automatizzata, e si basa sul principio ‘once only’ per il quale non viene chiesta documentazione all’utente, ma i dati vengono reperiti dalla interoperabilità con le banche dati delle pubbliche amministrazioni e con gli archivi Inps. I controlli da effettuare sono molti, e riguardano diversi requisiti, sia del richiedente sia del nucleo familiare”. Lo dice all’Adnkronos/Labitalia Vincenzo Caridi, direttore generale Inps.
“Tra le banche dati utilizzate per l’istruttoria – spiega – ci sono l’Anagrafe nazionale della popolazione residente (dati di residenza e cittadinanza), gli archivi dei permessi di soggiorno rilasciati dalla Polizia, gli archivi del Miur per la frequenza dei corsi di studio, l’Isee, i pagamenti di rdc, gli archivi della invalidità civile, gli estratti conto contributivi/denunce mensili (Uniemens), gli archivi di NoiPa per gli anf pagati ai dipendenti pubblici, gli anf pagati da Inps, le comunicazioni obbligatorie del ministero del Lavoro, il Maeci per i soggetti residenti all’estero, la titolarità dei conti correnti etc”.
“Solo – fa notare Caridi – una piccola percentuale di istruttorie (ad oggi circa l’1%), che non possono essere completate automaticamente, è trasmessa alle sedi per un controllo e un eventuale riesame da parte degli operatori di sede”.
“Ogni mese – sottolinea – la maggior parte dei controlli automatici viene ripetuta per tutte le domande, sia quelle già in corso (per i rinnovi), sia le nuove (prima istruttoria). Le istruttorie partono a inizio mese, per le domande pervenute entro la fine del mese precedente e per i rinnovi di quelle in corso, e proseguono per tutto il mese. Non c’è una data fissa per i pagamenti, ma la data dipende dalle finestre temporali e dai volumi massimi giornalieri di mandati che la Banca d’Italia indica a Inps. Ad aprile, ad esempio, i giorni utili sono solo 6, per oltre 6 milioni di assegni da pagare”.
“Anche gli operatori Inps e i patronati – afferma – dispongono di un applicativo che permette loro di conoscere lo stato di lavorazione delle domande, vedere mese per mese i pagamenti effettuati e i criteri di calcolo utilizzati, verificare i risultati dei controlli fatti centralmente”.
“Gli operatori Inps – aggiunge il direttore generale dell’Inps – possono anche intervenire per modificare l’esito di un controllo centralizzato, se lo ritengono necessario, per chiedere quindi il riesame automatico della pratica. I patronati possono fornire informazioni integrative e chiedere a loro volta il riesame, che sarà svolto centralmente, in maniera automatica”.