Gli ampi interventi riformatori del sistema di tassazione italiano e la revisione delle misure di sostegno per la famiglia riserveranno sorprese non sempre piacevoli per le buste paga dei lavoratori subordinati. La sintesi dell’impatto che avranno l’entrata in vigore delle disposizioni contenute nella Legge di Bilancio 2022 (l. n. 234/2021) e nel decreto legislativo che istituisce l’assegno unico e universale per i figli a carico (D.Lgs. n. 230/2021) è contenuta nella circolare della Fondazione studi consulenti del lavoro n. 2 del 13 gennaio 2022. Un documento con numerosi esempi pratici che chiarisce come il combinato disposto della Manovra e della revisione delle misure di sostegno per le famiglie cambieranno gli importi a disposizione di lavoratori e, più in generale, contribuenti. La circolare si sofferma sulle modifiche agli scaglioni e alle aliquote Irpef, nonché a misure e modalità di calcolo delle detrazioni per lavoro dipendente, pensione, redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente e altri redditi (entrambe contenute nell’articolo 1, comma 2, legge 30 dicembre 2021, n. 234) come anche sulle novità in materia di trattamento integrativo dei redditi di lavoro dipendente pari a 1.200 euro annui (art. 1, comma 3, legge n. 234/2021).
Entra nel dettaglio, poi, dell’abrogazione della detrazione fiscale per redditi di lavoro dipendente e assimilati in caso di reddito complessivo ricompreso tra 28 e 40 mila euro (sempre al comma 3 della Legge di Bilancio 2022) e dell’impatto dell’esonero contributivo parziale, per il 2022, a favore dei dipendenti con reddito inferiore a 34.996 euro (art. 1, comma 121, legge n. 234/2021). Tutte modifiche che determineranno una differente misura delle ritenute fiscali e del bonus. A queste disposizioni, già in vigore dal 1° gennaio, si aggiungerà a partire da marzo l’assegno unico e universale per le famiglie (Auuf), con un ulteriore cambiamento nelle buste paga dei dipendenti: per effetto dell’abrogazione dell’assegno per il nucleo familiare e delle detrazioni fiscali per i figli a carico si ridurrà l’importo ricevuto direttamente dal datore di lavoro. In parallelo sarà possibile ricevere l’assegno unico corrisposto dall’Inps purché, in presenza dei requisiti soggettivi previsti, si sia provveduto in autonomia a presentare la domanda. Gli importi ricevuti, però, potrebbero non somigliare a quelli del passato perché parametrati sull’Isee del nucleo familiare invece che sul reddito ai fini fiscali.
E secondo Rosario De Luca, presidente della fondazione studi consulenti del lavoro “Dalle prime proiezioni effettuate scaturisce chiaramente una situazione di premialità per i redditi medio-alti. Non resta spazio per un grande ottimismo circa la quantificazione complessiva di tutte le modifiche apportate: le buste paga del 2022 riserveranno diverse sorprese e, in moltissimi casi, non positive”.